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ROMANIA. Scoperta una domus romana ed un misterioso modellino di edificio di bronzo, con timpano.

La recente campagna archeologica condotta a partire dal mese di luglio nell’area della Quinta Legione Macedone, in Romania, ha restituito uno scenario di incredibile ricchezza culturale e storica.
Coordinati dal Museo di Storia di Turda in collaborazione con l’UMFST, l’Università Babeș-Bolyai e il MNIT, gli archeologi hanno tracciato quattro sezioni di scavo sistematico, evidenziando le fondamenta e le tracce di edifici appartenenti a una domus romana. Queste strutture, integrate da un portico e da due forni di funzione ancora da chiarire, offrono una visione nitida di un complesso abitativo raffinato e funzionale, capace di coniugare vita quotidiana, lavoro e ritualità.
Il materiale recuperato è sorprendentemente vario: ornamenti come braccialetti, perline di vetro e anelli in bronzo, accessori di abbigliamento tra cui perni per capelli in osso e applicazioni per cinture, insieme a componenti d’arredo e elementi decorativi, come una gamba di treppiede in bronzo con decorazione zoomorfa, delineano un contesto sociale attento all’estetica e ai codici simbolici. Monete e oggetti di culto testimoniano, inoltre, un dialogo continuo tra pratiche quotidiane e religiose, confermando il ruolo centrale dell’arte e della simbologia anche in un territorio considerato periferico rispetto ai grandi centri imperiali.
Tra i reperti spicca una cassetta in bronzo finora unica sul territorio della Dacia romana. Questo oggetto, composto da lamierine sagomate che delineano un edificio con timpano, richiama l’architettura di un tempio e lascia aperta la possibilità che si tratti di un piccolo altare portatile o un particolare incensiere. Oppure, ancora, una minuscola gabbia? O uno scrigno? Cos’è, secondo voi? Il reperto è certamente testimone del gusto di un’epoca.
La presenza della Quinta Legione Macedone in questa regione della Dacia evidenzia l’importanza strategica e culturale di questo sito. Fondata nel contesto delle campagne romane per il consolidamento della provincia, la legione non solo garantiva il controllo militare, ma contribuiva alla diffusione dei costumi, della religione e dell’arte romana. La domus rinvenuta ed i materiali associati mostrano come i legionari e i civili convivessero in uno spazio condiviso, in cui pratiche quotidiane e devozione religiosa si intrecciavano, dando vita ad un microcosmo di vita romana lontano dai centri imperiali. La cura per l’abitazione, gli ornamenti e gli oggetti rituali testimonia come il presidio della legione fosse anche un luogo di cultura e di continuità simbolica, riflettendo la capacità dell’Impero di radicarsi nelle province attraverso pratiche materiali e spirituali.
La campagna archeologica presso la Quinta Legione Macedone restituisce così una visione completa di una società viva e complessa, capace di coniugare pragmatismo militare, vita quotidiana e ritualità. L’insieme dei reperti, dal piccolo altare in bronzo agli ornamenti più minuti, racconta la storia di un mondo in cui ogni oggetto aveva valore estetico, simbolico e pratico, svelando una Dacia romana non periferica, ma intimamente connessa con il cuore culturale dell’Impero. Ogni lamierina, ogni gamba di treppiede e ogni cassetta bronzea diventa così testimone di un dialogo tra vita civile e religiosa, tra estetica e funzione, tra spazio domestico e presenza militare.

Fonte: www.stilearte.it 4 ottobre 2025

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