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CHIUSI (Si). La tomba del Granduca (o Deposito del Gran Duca).

La tomba – che fa parte della Necropoli di Poggio Renzo – fu scoperta il 6 febbraio 1818 a circa due km a nord-est di Chiusi, su di una collinetta nei terreni di proprietà del Granduca di Toscana (da cui il nome della tomba), vicina alla casa colonica della Paccianese nella fattoria di Dolciano. La tomba infatti è altrimenti nota anche come “Camera della Paccianese”.
Composta da un’unica camera rettangolare (m 3,75 x 3) venne scavata nell’arenaria e rivestita con blocchi di travertino grigio murati a secco. Presenta volta a botte (si tratta di una tipologia abbastanza diffusa nel territorio chiusino, quali ad es. Tomba di Vigna Grande, Tomba Galeotti, Tomba di Vaiano, Tomba di Tassinaia, Tomba dei Tlesnei) ed è munita di banchine lungo le pareti. L’ingresso (ad est) in origine era costituito da una porta in pietra a doppio battente. All’epoca della visita di George Dennis (1842-1847) uno dei battenti era sul terreno davanti alla tomba e l’altro non girava più sui cardini.
Alla tomba si accede tramite un dromos (scoperto successivamente nel 1848) costituito da un corridoio privo di loculi.
All’interno non vi sono tracce di pittura.
Nell’ipogeo furono trovate otto urne di travertino inscritte deposte sulle banchine (due sul lato corto di fronte alla porta, tre in ciascuno dei due lati lunghi); tutte le urne del sepolcro erano ancora poste nella loro collocazione originaria. Tre delle urne hanno coperchio conformato a recumbente (in tutti i casi si tratta di figure maschili), le altre cinque presentano copertura a tetto displuviato.
I monumenti funebri riguardano membri della famiglia di genere maschile (au:pulfna: peris: au: seiantial; la: pulfna: la: sei[an]tial; au. pulfna: la: seiantial; lth: peris: matausnal; [au: pulfna: pe]ris: pumpual) e femminile (thania: seianti: perisal; thana: arntnei: perisalisa; thana: arinei. perisalisa).
I rilievi sul fronte delle casse hanno ad oggetto eroti con fiaccole e protome di gorgone, figura maschile a cavallo di una pantera (motivo dionisiaco), scilla alato con capelli a ciocche ondulate, patera ombelicata tra pelte (2), ippocampo (2), protome gorgonica.
Le iscrizioni in rosso o in nero attestano che la tomba – databile al II secolo a.C. – era di proprietà della famiglia Pulfna Peris, importante gens chiusina. Al medesimo gruppo aristocratico risulta essere appartenuta altra tomba – del fine IV inizi III secolo a.C. – rinvenuta nel 2015 in località San Donnino presso Città della Pieve.
Le iscrizioni sulle urne dell’ipogeo inoltre attestano relazioni parentali con altre famiglie aristocratiche chiusine: i Seiante, i Pumpu e gli Arntni. E’ stato ipotizzato inoltre un collegamento tra le gentes dei Matausni (sepolcro di Ficomontano) e dei Pulfna Peris, che sarebbe rappresentato da Pulfna Canzna, marito dell’ultima figlia del capostipite dei Matausni e che potrebbe essere il padre di lth peris matausnal (Enrico Benelli).

Sulla tomba del Granduca cfr, tra gli altri:
la Tomba del Colle nella Passeggiata Archeologica a Chiusi a cura di Monica Salvini, Giulio Paolucci, Pasquino Pallecchi, Edizioni quasar, 2015, pagg. 175 e ss.;
Sulle orme dei Pulfna, sito internet archeologiavocidalpassato 3 giugno 2022;
– Enrico Benelli, Alla ricerca delle aristocrazie chiusine in Ecritures, cultures, sociétés dans les nécropoles d’Italie ancienne, Ausonius Edition, 2009, pagg. 135 – 159;
– sito Facebook del “Museo Nazionale Etrusco di Chiusi”.

Di seguito immagini della tomba e dell’urna di thana artnei.

Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com

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