Conservazione essenziale di tesori d’arte, autentiche meraviglie del passato. Sotto i classici riflettori, si punta alla tenuta in sicurezza di altri tesori e della loro cultura storica, perché gli stessi non vengano dimenticati, ma recuperati e riqualificati, specie in termini di conoscenza incisivamente inclusiva.
Parte infatti un nuovo ciclo di scavi, che promette di stupire ancora, di svelare dettagli inediti, inesplorati, di ambienti rimasti sepolti per quasi duemila anni, riferiti nel caso di specie a Villa Sora, nel più che famoso Parco di Ercolano – Museo Archeologico di Torre del Greco (Napoli), che si apriva sul mare con un fronte di 150 metri di lunghezza, ed era parte di quel sistema di ville d’otium (come a Baia e Lucrino, tanto per citarne alcune), ricordate anche da Strabone, che si dispiegavano lungo il golfo di Napoli, abitate dai più ricchi esponenti del ceto dirigente romano.
Ebbene sì. Villa Sora è pronta a scrivere un ulteriore, significativo, capitolo dei libri di storia, avviandosi in tal modo un percorso di tutela, ricerca e valorizzazione, di uno dei complessi residenziali dell’epoca, più affascinanti e scenografici dell’area vesuviana.
In questa fase si potrebbe dire di impatto operativo, verrà ampliato e sistemato il settore settentrionale dello spazio coperto, annunciando così l’avvio dei lavori a Villa Sora. L’intervento, della durata prevista di circa due mesi, realizzerà l’ampliamento e la sistemazione di detto fronte, con l’obiettivo sia della conservazione delle strutture antiche, sia dell’approfondimento delle conoscenze archeologiche e della creazione di condizioni ottimali, per la futura fruizione del prestigioso sito, da parte del pubblico di visitatori.
Nucleo rilevante di questa nuova campagna, saranno gli scavi dell’ambiente 22, accompagnati da un avanzamento del fronte nord e dell’attuale passerella, che potranno riportare alla luce porzioni dell’edificio sinora non indagate e, quindi, di ottenere importanti informazioni sulla stratigrafia del complesso residenziale, con una significativa modifica del percorso di visita. Questo intervento, insieme a quello previsto per l’ambiente 22, rappresenta un passaggio fondamentale per comprendere meglio la sistemazione originaria degli spazi e le varie fasi costruttive della villa, sepolta dall’eruzione del 79 d.C.
Le operazioni saranno preparate da attività di diserbo e pulitura delle superfici, e condotte seguendo criteri stratigrafici rigorosi, dedicando una particolare attenzione al recupero delle evidenze archeologiche inglobate in depositi piroclastici. Parallelamente allo scavo, si eseguirà una messa in sicurezza tramite gradonate, per garantire la stabilità delle strutture e la possibilità di estendere in futuro le indagini.
Oltre agli scavi, il progetto prevede: l’ampliamento dell’area visitabile e recintata; l’estensione della tettoia di copertura; la nuova disposizione della passerella sul fronte nord-est, adeguata al futuro prolungamento dell’area accessibile; interventi di consolidamento e messa in sicurezza dei fronti di scavo. Il materiale di risulta verrà accuratamente selezionato e setacciato, per il recupero di reperti anche di piccole dimensioni. Gli elementi lapidei e laterizi, pertinenti alle strutture antiche, saranno documentati, puliti e conservati in modo controllato, così da permetterne l’eventuale riutilizzo o ricomposizione.
Tutte le attività saranno condotte sotto la supervisione di archeologi e restauratori di settore specializzati, con una documentazione continua e la redazione di un dossier finale. Particolare attenzione sarà prestata alle superfici decorate, ai pavimenti, ai manufatti mobili ed alle murature che emergeranno durante le indagini.
Questo intervento costituisce il primo passo di un più ampio programma di recupero, conservazione e riqualificazione, dell’intera area archeologica di Villa Sora, finalizzato a rendere sempre più accessibile e comprensibile al pubblico uno dei siti più suggestivi del territorio vesuviano e non solo.
Autore: Gennaro D’Orio – doriogennaro@libero.it












