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SANT’AGNELLO (Na). Antica struttura muraria emerge da lavori di restyling stradale. Il passato torna a parlarci.

Si fa luce su altri tesori del passato. Siamo questa volta a Sant’Agnello, piccolo ma profondamente suggestivo, centro della costiera sorrentina, provincia della Città Metropolitana di Napoli, dove infatti è stato scoperto un reperto archeologico, sotto Corso Marion Crawford (nel rione Cappuccini), interessato in questi giorni da lavori di restyling.
Naturalmente, come accade in tutti questi casi per prassi procedurale dovuta, le opere che si vanno svolgendo, sono state al momento sospese e ne è seguito il previsto sopralluogo della Soprintendenza, per valutare gli interventi. La testimonianza storica, finita sotto i classici riflettori, viene ritenuta di significativo interesse scientifico. La scoperta, come detto, è avvenuta durante un saggio conoscitivo eseguito per determinare la quota di imposta dei sottoservizi. E proprio questa indagine mirata ha permesso di intercettare, a circa due metri sotto il piano stradale, una porzione di antica struttura muraria.
Secondo le prime valutazioni tecniche, la stratigrafia soprastante risulta costituita da un consistente livello di terreno fortemente rimaneggiato, segno di interventi e trasformazioni avvenuti nel corso del tempo. Come previsto dalla normativa, il ritrovamento è stato prontamente segnalato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che ha disposto appunto la sospensione temporanea dei lavori, in attesa di ulteriori verifiche ed indicazioni operative.
Appena successivamente, si è svolto un sopralluogo congiunto su tutta l’area interessata, presenti la Responsabile della Tutela Archeologica della Soprintendenza, il sindaco della cittadina Antonino Coppola, l’assessore ai Lavori Pubblici Corrado Fattorusso, il direttore dei lavori e i tecnici degli uffici comunali. L’incontro sul posto ha avuto l’obiettivo di vagliare, verificare, l’entità del ritrovamento e definire i prossimi passaggi, necessari per garantire sia la tutela del patrimonio archeologico, sia la prosecuzione dell’intervento di riqualificazione urbana.
Il Comune di Sant’Agnello, viene comunicato in merito, aggiornerà la cittadinanza sugli sviluppi, non appena saranno fornite nuove indicazioni dalla Soprintendenza. Intanto, come è dato evincere da quanto trovato e sta per svelare la ricerca in atto, l’intelligente quanto incisiva sensibilità culturale di esperti e studiosi in materia, fa sì che scrigni dell’antichità siano (o diventino) un bene comune inalienabile, un tipo di paesaggio rappresentato, se non simbolico, che si va determinando.
Gli scavi sono luoghi in cui è custodita la memoria collettiva: per questo devono farsi promotori dello sviluppo sociale e culturale delle comunità.
<<…Il passato torna a parlarci, e le cose danno voce alle persone che le fecero, le scartarono, le dimenticarono o le persero>>, ha avuto a sottolineare Daniele Manacorda, docente illustre di Metodologia della Ricerca archeologica, all’Università di Roma. Più chiaro ed esaustivo di così, da condividere assolutamente.

Autore: Gennaro D’Orio – doriogennaro@libero.it

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