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ROMA. Parcheggi in centro: no all’ipotesi Pincio.

Alla fine la scelta è stata fatta, la collina del Pincio continuerà a mantenere l’aspetto di oggi, le stesse sembianze che le assegnò Giuseppe Valadier nel 1861, progettando Piazza del Popolo e i giardini che la dominano. La Giunta del Comune di Roma ha approvato all’unanimità la memoria presentata dal sindaco, Gianni Alemanno, per la cancellazione del progetto del parcheggio da realizzare sotto piazzale Napoleone I.
Accanto al primo cittadino, giovedì mattina, c’era il ministro ai Beni Culturali, Sandro Bondi, che si è occupato della vicenda convocando una commissione tecnico-scientifica ad acta. Il parcheggio si farà, ma ampliando quello già presente a villa Borghese.
Il galoppatoio acquisterà un terzo piano, che conterrà le auto che dovevano finire nel parking, creando anche la possibilità di sosta per i bus turistici. Finisce nel cestino dunque l’idea di uno stabile di sette piani scavato dentro la montagna del Pincio, alto circa 30 metri, che avrebbe dovuto ospitare circa 726 posti auto-moto, il 90% dei quali destinati a residenti e utenti del centro. E i tempi per la realizzazione del garage a villa Borghese dovrebbero essere piuttosto rapidi, considerando che non è necessario effettuare gli scavi.
L’attuale sindaco si è trovato tra le mani quest’opera che era stata inserita nel programma triennale, deliberato il 20 dicembre 2003. Il 25 settembre del 2006, con Veltroni in possesso della fascia tricolore, “il progetto di utilizzazione della zona N del Pincio” fu approvato, individuando i termini e le condizioni per l’utilizzazione del parcheggio e per il suo inserimento nel più vasto piano di pedonalizzazione del “Tridente”. Il 29 novembre dello stesso anno, invece, fu approvato il relativo quadro economico. Il 28 febbraio dell’anno scorso è stato ratificato il bando di gara. La consegna della progettazione è avvenuta, ma l’esecuzione non è stata approvata.
Gli scavi preliminari hanno portato alla luce dei ritrovamenti archeologici di notevole pregio. Per dirimere la questione, il sindaco di Roma, il 17 luglio di quest’anno, ha istituito una commissione di “saggi”, cioè cinque esperti per approfondire gli aspetti e le conseguenze del progetto.
Costoro avevano proposto due soluzioni: spostare in blocco il parcheggio a sud est oppure ridurre i posti auto. La prima proposta avrebbe portato all’ideazione di un altro progetto, spendendo ulteriori risorse; l’altra invece non avrebbe soddisfatto l’utenza.
Piuttosto che affrontare queste spese, rischiando di ritrovarsi di nuovo davanti ad altri reperti, la Giunta ha preso la decisione di spostare in toto il progetto, ampliando il galoppatoio di villa Borghese e intensificando i collegamenti con piazza del Popolo e piazza di Spagna.
Chi era contrario esulta: è un bene che non si sia fatto questo parcheggio che era una necessità che avvertivano soltanto alcuni abitanti del centro storico di Roma, i quali sarebbero stati gli unici beneficiari di questo progetto. Infatti questo parcheggio era stato concepito proprio per loro. Sempre i detrattori ritengono che l’idea di allargare il parcheggio di Piazza di Spagna sia invece più sensata. Bisogna poi considerare che la costruzione del parcheggio del Pincio sarebbe stata pesantissima per il Comune di Roma, che avrebbe dovuto impiegare decenni per soddisfare pochi abitanti del centro storico. Si vedrà con l’evoluzione dei nuovi piani.


Fonte: La Voce Repubblicana 13/09/2008
Cronologia: Arch. Romana

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