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PALERMO: Dieci paesi del Mediterraneo si uniscono su restauro e catalogazione.

Lunedì 13 marzo a Palermo sarà costituita, presso il Centro regionale per il restauro della Regione Siciliana, Herimed, associazione che raccoglie dieci Paesi – Algeria, Tunisia, Egitto, Libano, Palestina, Turchia, Spagna, Portogallo, Francia, Italia – che cooperano nel settore della catalogazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

Herimed è il risultato del progetto Unimed Cultural heritage finanziato dalla Commissione Europea e realizzato da 21 partner coordinati dall’Unimed, Unione delle università del Mediterraneo. Un vero e proprio organismo euromediterraneo che opererà nell’ambito del restauro e conservazione dei beni e che promuoverà la nascita della Carta del rischio del Mediterraneo, vera e propria piattaforma tecnologica per i rilievi del patrimonio a rischio nel Mediterraneo, che assumerà le indicazioni della lista già stilata dall’Unesco.

L’Italia è già a buon punto e la Sicilia sta definendo una mappa dei siti a rischio (www.cartadelrischio.it), ma se tale progetto fosse esteso ai Paesi del Mediterraneo, si otterrebbe una mappatura il più possibile completa dei beni e dei siti di interesse culturale da monitorare in caso di cataclismi naturali o conflitti.

Il 13 marzo gli esperti delle istituzioni dei dieci Paesi si confronteranno su questi temi, progetteranno la carta del rischio partendo dai risultati del progetto Unimed Cultural Heritage, tra cui il rilievo di Santa Sofia, in Turchia, per la messa in sicurezza del museo rispetto al rischio sismico; l’analisi sulla legislazione dei diversi Paesi in materia di patrimonio culturale e i loro sistemi di catalogazione.

La sede di Herimed sarà a Palermo presso il Centro regionale di progettazione e restauro, a testimonianza del coinvolgimento della Regione Siciliana nell’assunzione di un ruolo centrale per lo sviluppo di una più approfondita conoscenza tra i popoli delle due sponde del Mediterraneo a partire dal patrimonio culturale che condividono.

Fonte: CulturalWeb 10/03/2006

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