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CAVOUR (To). Nuovo ritrovamento archeologico, ma dopo due anni i lavori sono fermi: non ci sono soldi.

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Era l’antica Caburrum, capoluogo dell’omonimo municipium in età romana che poi, con i secoli, è cresciuta e cambiata fino a diventare l’odierna Cavour.
La città dell’area metropolitana di Torino è una miniera di ritrovamenti archeologici di epoca romana, man mano raccolti ed esposti nel museo che trova posto nell’Abbazia di Santa Maria. È successo anche durante degli scavi di Enel, a poche centinaia di metri dall’Abbazia, che hanno riportato alla luce un nuovo sito archeologico. Ora, però, gli scavi si sono interrotti perché il Comune di Cavour non ha le risorse economiche per proseguire.
Tutto è cominciato nel 2020, a onor del vero, quando Enel ha avviato i lavori per un nuovo tratto della linea elettrica. Dopo una denuncia ai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale, perché si sospettava che Enel fosse entrata nel sito con gli escavatori senza autorizzazione, intervenne la Soprintendenza per prescrivere all’azienda tutti gli interventi da portare avanti. Enel lo ha fatto per due anni e mezzo, riportando alla luce alcuni reperti, mettendo in sicurezza la zona e consentendo l’ingresso agli archeologici. Adesso toccherebbe al Comune, ma una realtà piccola come Cavour non ha abbastanza forza economica per proseguire, perciò gli scavi sono stati sospesi.
«Cavour ha diversi siti potenzialmente interessanti – dice il sindaco, Sergio Paschetta – e quest’area era stata individuata anni fa. Abbiamo fatto una analisi approfondita scoprendo i resti di un’abitazione e di un acquedotto, che sicuramente risalgono all’antica Roma. Dovremmo andare avanti con le indagini ma servirebbero altri fondi, per questo il lavoro è sospeso».
Le stime parlando di un intervento iniziale di 200 mila euro che potrebbe arrivare a 700 mila, costi che il Comune non può sostenere.
«L’idea era rendere tutto fruibile e collegare il sito all’Abbazia di Santa Maria – prosegue il sindaco – per dare risalto alle nostre origini, ma ci scontriamo con le altre manutenzioni da fare. Le fondazioni? Crt ci ha già aiutati per il tetto dell’Abbazia, ora vorremmo dare attenzione a questo progetto, partendo dalla strada romana, magari cercando dei bandi legati al Pnrr».
Nel frattempo, però, è tutto fermo. E così resterà fino a quando non ci saranno interventi economici probabilmente dall’esterno.

Autore: Paolo Morelli

Fonte: https://torino.corriere.it, 18 ago 2023

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