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ORERO (Ge). Il cippo di età romana del monte Ramaceto.

Sulla vetta del Monte Ramaceto, nell’alta Val Fontanabuona, in provincia di Genova, in prossimità del confine tra i comuni di Orero e San Colombano Certenoli, è stato individuato, sottoposto a scavo archeologico e prelevato con l’impiego di un elicottero un cippo in pietra arenaria di età imperiale romana, datato al II secolo d. C., con iscrizioni su entrambe le facce.
Esso è identificabile come una rarissima tipologia di documento epigrafico, che ha segnato, quasi 2000 anni fa, il confine di un latifondo di proprietà diretta dell’imperatore romano. Un cippo del tutto simile era già stato individuato sullo stesso Monte Ramaceto nel 2015: si tratta di due scoperte del tutto eccezionali e di importanza a livello nazionale.
La presenza del cippo è stata segnalata alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia nel mese di settembre 2023. I funzionari della Soprintendenza, dopo un sollecito sopralluogo nel sito di rinvenimento, hanno ritenuto che il cippo non potesse essere lasciato in situ, al fine di evitarne l’eventuale spostamento, sottrazione o dan-
neggiamento da parte di vandali.
La considerazione che il manufatto dovesse trovarsi nella sua giacitura originaria, o comunque nei pressi della stessa, e la possibilità di pianificare il suo recupero in modo scientifico, con l’intervento diretto degli archeologi, hanno comportato la programmazione di una spe-
cifica indagine archeologica svolta nel mese di aprile 2024 e condotta da una ditta specializzata in ricerche archeologiche, cui è stato affidato, in somma urgenza, il recupero, il trasporto e l’analisi stratigrafica nell’area in cui il bene è stato rinvenuto.
L’obiettivo dell’indagine era quello di individuare il contesto in cui il cippo era stato collocato, i piani di calpestio coevi al suo utilizzo e le tracce della fossa realizzata in antico per alloggiarlo nel terreno in posizione eretta, in modo che entrambe le sue facce fossero visibili. Ciò è stato realizzato attraverso lo scavo stratigrafico di un’area di circa 25 mq, con il recupero e la documentazione di ogni elemento del contesto.
Lo scavo non ha portato alla luce testimonianze dirette dell’alloggiamento, da localizzarsi comunque nelle immediate vicinanze, presumibilmente in corrispondenza del crinale.
Come già riscontrato per il primo cippo rinvenuto nel 2015, oggetto di studio da parte di Giovanni Mennella, anche questo reca iscrizioni sulle due facce principali: le lettere presenti su una, CAESARIS N, possono essere sciolte come Caesaris n(ostri) = “di proprietà del nostro Cesare”, formula latina al genitivo che indica la proprietà ed individua il limite di un latifondo dell’imperatore; l’iscrizione sull’altra faccia è invece di più complessa interpretazione e lo stesso studioso non esclude possa sciogliersi come P(ublici) m(unicipii) G(enuensium) = “di proprietà del municipio di Genova”, rimandando a beni fondiari detenuti nella zona dal municipio di Genua, con i quali il fondo imperiale sarebbe stato confinante.
I due cippi sono databili, sulla base delle caratteristiche dell’iscrizione, al II secolo d.C.; altri elementi, anche in relazione alla cronologia, potranno pervenire dallo studio dei sedimenti di scavo attualmente in corso.
Il peso e le dimensioni del reperto, nonché la località del rinvenimento, ad oltre 1.300 m di quota e lontana ore di cammino da ogni accesso stradale, hanno comportato un complesso intervento di recupero per il suo trasferimento a Sestri Levante (fig. 5). L’intenzione è quella di esporlo all’interno del Museo Archeologico della città di Sestri Levante (Palazzo Fascie, Largo Colombo 50 Sestri Levante) accanto al primo cippo ed alle testimonianze archeologiche provenienti dal territorio. Queste, esito di decennali attività di ricerca, permettono di inquadrare il reperto nel suo contesto storico, consentendone, quindi, la corretta valorizzazione.

Autori:
Nadia Campana, Elisa Triolo

Fonte:
Sopritendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Liguria
https://sabapmetge.cultura.gov.it/wp-content/uploads/2025/05/RESOCONTO-SABAP-2024_DIGITALE-ULTIMO_14-5.pdf

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