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Leonardo MELIS, SHARDANA, I Custodi del Tempo.

Questa quarta pubblicazione sui Popoli del Mare è il coronamento delle ulteriori scoperte effettuate da Leonardo Melis in terra d’Egitto e nel Mediterraneo, oltre che in Sardinia, sull’epopea dei Popoli che dominarono il Mondo Antico già dal III millennio a.C.
Il libro dà La spiegazione dell’arrivo improvviso della Civiltà nella Terra di Sumer, proveniente dall’Estremo oriente all’epoca del Diluvio descritto dalla Bibbia e dai Poemi sumerici.
La datazione dei Diluvi succedutesi nei millenni ha consentito anche lo studio della sommersione delle coste del Mediterraneo e delle città dei PdM. Mentre l’aiuto della Medicina ci ha consentito di definire il “viaggio” di questi popoli nei millenni anche grazie al percorso dell’ Anemia Ferripriva che dal Sud Est asiatico arriva fino al Mediterraneo. Tale malattia, tristemente nota in Sardinia, prende il nome di Talassemia. L’arrivo in Mesopotamia di questi scampati al Diluvio porta all’improvvisa nascita dell’agricoltura, delle arti e della scrittura intorno al IV millennio a.C. Dalla Mesopotamia la Civiltà si sposterà in altre Terre, a cominciare dall’Egitto. Coloro che noi abbiamo sempre identificato con “Quelli che uscirono da Ur” erano già  presenti in Egitto prima della  prima dinastia. Le tracce e le rappresentazioni dei Shem.Su.Hor ci hanno portato a identificare “La Gente di Horus” con questi popoli. Con essi cominciò la Civiltà lungo le sponde del Nilo. Dopo di loro arrivarono le Dinastie conosciute. In questi nomi delle prime dinastie abbiamo ravvisato molte assonanze con i nostri Popoli del Mare. Fra questi un faraone di nome Sher-Tani. Forse i cosidetti “Invasori” Hyksos non erano poi degli invasori, ma erano già in Egitto dal tempo in cui regnava colui che porta un nome ancora presente in una stele scoperta nella città di Nora: SRD. SRD era Osiride, e il suo nome segreto ASARA  è un tipico cognome sardo. Mentre l’aggettivante di SRD è SRD.N (La gente di Osiride. I Shem Su Hor, appunto) la parola SRDN è incisa nella stele SHARDANA di Nora, in Sardinia.
• Durante il dominio degli Hyksos visse un viceré con barba e capelli biondo fulvo, sacerdote del Dio Unico ad On. Lo stesso colore di capelli è un fattore importante nell’Identificazione di quei popoli che si insediarono in Europa nel II millennio: i Japetici. I figli dello Japhet biblico, anche lui con i capelli Rossi. Così come lo sono ancora oggi i discendenti dei Tuatha de DANA, gli Irlandesi, e molti degli abitanti dei paesi dell’Interno Sardinia.
• Popoli anatolici indoeuropei legati a doppio filo con l’Egitto, i Mitanni o Mi.Tanu (leggi anche Mi.Danu), inviarono principesse alla corte dei faraoni. Oggi abbiamo identificato molte di queste donne di corte: tutte con i capelli rossi. Da Hatshepsuth a Tije… e tutte portatrici di un segreto custodito in una città non lontana dall’Ararat, in cui era una biblioteca famosa e gemellata con On-Eliopolis. Qui era un Oracolo, geograficamente situato sulla stessa “ottava” (parallelo) di DoDONa e di Tharros, sede di insediamenti dei Poplli del Mare. Qui era stato custodito per secoli un segreto tramandato di padre in figlio dai Patriarchi che uscirono da Ur e andarono verso Harran e dai faraoni hyksos poi. Dopo la cacciata degli Hyksos, furono le donne di corte e le principesse mitanni a custodire il “Segreto”. Una di queste donne, Hatshepsut volle essere Re e il suo amato diventò il “Custode”. La tomba di Senenmut conserva i segreti dell’ Antico Sapere. Ma egli era a conoscenza anche di un “tempio segreto”, che noi abbiamo fortuitamente scoperto. Alla morte di Senenmut “venne un re che non conosceva Juseppe”, ma la regina “fenicia” (Mitanni) moglie di Amenophe III trasmetterà le sue conoscenze al figlio, un faraone eretico, seguace del Dio Unico. Alla sua morte , tutta la famiglia è sterminata dal “Restauratore” Horemheb. Il generale dell’esercito del faraone cancellò il Culto “monoteista” e perseguitò i suoi seguaci. Nominò faraone il suo “secondo”, capo della Guardia scelta del faraone: i Mercenari Shardana. Ramesse I, il generale citato, fonderà la XIX dinastia. Il figlio Seti I, diventato faraone poco tempo dopo, manderà il figlio prediletto a On, designandolo suo erede. Questo figlio, diventato esperto di arti antiche e Custode dei segreti dell’Antica scienza, sarà fedele al Dio Unico di Juseppe e dei “Re Pastori”. Scoperto dal fratello geloso, sarà denunciato e esiliato… La sua Identità è svelata dai testi egizi e da un equivoco durato oltre tremila anni l’origine di questo principe è rivelata dalla geografia. La vera origine del principe e la sua missione di Custode, oggi patrimonio di un popolo che egli portò nella terra di Palestina la riportiamo citando il testo del libro:
<< Abbiamo sempre sostenuto che Mose non era ebreo, ma caso mai egizio e fors’anche… La cosa che neanche Freud, sostenitore della teoria del Mose non ebreo già prima di noi, neanche lui dicevamo sapeva o forse non volle sottolineare. La storia di Mose è quella solita del “Salvato dalle acque” ripresa come altre dal mito di Sargon, capostipite dei Popoli del Mare. Solo che nel caso di Mose la forzatura è più evidente. Solitamente il “Salvato-Salvatore”:
• E’ di nobili origini.
• E’ abbandonato dai genitori e affidato alla corrente del fiume.
• Lo salva chi poi lo alleverà per rivelargli in seguito le sue nobili origini e spingerlo a riprendersi quanto gli spetta di diritto.
 La leggenda di Mose è capovolta: le sue origini sarebbero umili, è cresciuto alla corte reale e da adulto ritorna fra la sua gente e alla sua umile famiglia. La storia non regge. Come non regge la causa per cui egli viene allontanato dalla corte e dalla sua terra.
L’uccisione di un guardiano non poteva contemplare per un principe di sangue reale una punizione pesante come l’esilio. Ma vi è un’altra assurdità che non può essere sostenibile e ci stupisce che nessuno nell’arco di oltre tremila anni l’abbia mai notato. Vediamo la storia raccontata dalla Bibbia, (Il Libro dell’Esodo 1/11): “Furono stabiliti dunque sopra Israele dei sorveglianti ai lavori, per opprimerlo con le loro angherie. Ed Esso costruì a Faraone le città di Pitom e Ramesse, come luoghi di deposito.”

<Pi.Ramesse NON era (ancora) la capitale, che invece si trovava a Tebe, centinaia di Km più a Sud. Il bambino fu salvato dalla figlia de faraone, che si trovava sulle sponde del Nilo, presso i giardini del palazzo reale (a Tebe). Sappiamo anche che il Nilo è uno dei pochi grandi fiumi che “scorre al contrario” da Sud a Nord…ci chiediamo come può essere credibile che una cesta di vimini con dentro un neonato potesse risalire (da Jessen a Tebe) la corrente di un fiume impetuoso per centinaia di km!>>

La conferma che la capitale si trovasse ancora a Tebe è ancora nel Libro dell’Esodo, 1/8 “Or sopra l’Egitto sorse un nuovo re, che non sapeva nulla di Juseppe”  Cosa significa questo? Significa che i Re che “conoscevano” Juseppe erano i Re Hyksos, alla cui etnia Juseppe apparteneva (vedi “Shardana i Principi di Dan”). Ma gli Hyksos furono ricacciati a Sud da Kamose e dal fratello Amose nel XVI sec. (tre secoli prima di questi fatti), dando origine alle dinastie dei “Principi di Tebe” che stabilirono la loro capitale, appunto, a Tebe. Mentre Gli Hyksos si insediarono a Tanis (Avaris?). Ora Tanis si trova nel Delta Orientale (a Nord, presso Jessen), mentre Tebe sta a più di 800 km a Sud, sulle sponde del Nilo.>> ( da: “Shardana i Custodi del Tempo”).

Puntualizziamo dunque alcuni punti importanti:

I Libri della Sapienza sono consegnati a Enoch. I Libri contenevano anche i progetti di costruzione delle Piramidi. I “Custodi” dei Libri sono stati da noi individuati seguendo la storia dei Patriarchi e dei faraoni egizi,

Dopo un periodo apparentemente buio di quattrocento anni i Libri sono recuperati dal Principe Mose, che li conserverà all’interno di un micidiale scrigno dotato di poteri sovrannaturali. L’Arca dell’Alleanza era una “Arkedda” costruita da Ooliab di Dan,  uno Shardana, il nuovo “Custode”. Mose ne ordinò la costruzione fornendo istruzioni da un Prototipo già esistente. Un “Custode” speciale, Babai Hiram, un DANita di Tiro,  avrà il compito di tramandare questi segreti.  A questo punto, tutto riporta ala Verità sull’identificazione di personaggi che invece sono attribuiti a un’altra discendenza. Si, perché Abram (Abai Ram), lungi dall’essere un patriarca ebraico, non era neanche discendente di Sem, ma di Japhet il “Rosso”. Il padre di Abram e lui stesso erano sacerdoti del dio di Ur: Nanna-Sin. I “segreti” di cui la loro gente era in possesso li abbiamo rintracciati. Non ultimi i segreti o “Misteri di Osiride” e il Prototipo dell’Arca. Grazie anche a una scoperta di un tempietto sotterraneo in cui è rappresentato
– Un incredibile laboratorio pieno di congegni e apparecchiature scientifiche impossibili e bellissimi. Non ultima la rappresentazione del prototipo dell’Arca di Mose e la sua tremenda potenza dovuta alla conoscenza dell’Elettricità.
–  Galvani scoprì l’elettricità sul corpo di una rana. La rana è raffigurata al posto della gigantesca sfera che sovrasta l’Arca nel nostro tempietto! Un generatore di corrente usato insieme all’altro generatore che Mario Pincherle ha scoperto all’interno della Grande Piramide e che fu portato in Egitto dagli Urim (coloro che uscirono da Ur) e che fu usato da coloro che gli uomini credevano essere Dei.

Indice:

 – Premessa,

 – Un’antica civilta,

 – Faraoni dei Popoli del Mare,

 – Enoch-Toth,

 – Europa e le Danaidi,

 – Mappa degli “Antichi Re del Mare”,

 – La scoperta: un piccolo Tempio sotterraneo,

 – Lo Djed. Una torre per parlare con il cielo,

 . I custodi oggi,

 – Conclusioni e Bibliografia.

 

Info:

PTM Editrice, via dei Mestieri – 09095 Mogoro (Or)

tel. 0783991976

Mogoro (Or) 2008, pp. 197, € 20,00

http://www.ptmeditrice.com

ISBN 978888739351-4


Mail: info@ptmeditrice.com
Autore: Leonardo Melis
Cronologia: Protostoria
Link: http://www.shardana.org

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