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Giuliano CONFALONIERI, Vite dedicate al mare.

Jacques-Yves Cousteau, nato a Saint-André-de-Cubzac nel 1910, morto a Parigi nel 1997.
Auguste Piccard, nato a Basilea nel 1884, morto a Losanna nel 1962.

L’intelligenza delle persone può essere un fatto casuale inserito nel DNA, l’impegno invece deve essere costantemente forgiato dal carattere. Ammiro questi due uomini proprio per la perseveranza nel raggiungere gli obiettivi che si erano proposti. Con la loro attività hanno procurato al mondo intero nuove conoscenze scientifiche che hanno avuto applicazioni pratiche nel proseguimento del cammino umano.
Due personaggi che hanno ‘dragato’ il cielo ed il mare aprendo uno schermo su paesaggi sconosciuti.


COUSTEAU
– Essendo stato un ufficiale della marina militare francese, questa mansione lo avvicinò ai primi esperimenti subacquei. Nella seconda guerra mondiale agì come spia a favore dei francesi e nello stesso tempo ideò l’erogatore Mistral. Nel dopoguerra sviluppò tecniche per rendere inefficaci le mine nei porti francesi e per l’esplorazione dei relitti. Come presidente delle Campagne oceanografiche francesi, nel 1950 fu omaggiato di un vecchio dragamine che ribattezzò ‘Calypso’ dopo averlo ristrutturato e adattato per missioni scientifiche. Nel 1960 evitò che una notevole quantità di scorie nucleari venisse riversata in mare, nel 1961 scoppiò la polemica sugli esperimenti e sull’uso dell’energia nucleare ai quali era contrario. Uno studioso molto conosciuto che – tra l’altro – ha realizzato due splendidi documentari sul mondo sottomarino con titoli molto appropriati: nel 1956 uscì nelle sale “Le monde du silence – Il mondo del silenzio” realizzato insieme al regista Louis Malle. È la cronaca di una spedizione del comandante a bordo del “Calypso” nel Mediterraneo, Mar Rosso, Oceano Indiano e Golfo Persico. Un impegno durato due anni premiato al Festival di Cannes: la natura è narrata con curiosità e serietà scientifica sforando talvolta nella poesia con la carica dei delfini e con l’esplorazione del “Thistlegorm”, un cargo affondato nel Mar Rosso. Nel 1964 ecco “Le monde sans soleil – Il mondo senza sole” girato sempre da bordo del “Calypso” nel quale sono protagoniste le splendide immagini sottomarine del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano. Ecologista convinto in seguito alle osservazioni in loco che gli suggerirono comportamenti in linea con le sue idee, iniziò le indagini per valutare il modo di coesistere in un ambiente estraneo alla natura umana. Infatti nel 1962 fece il primo esperimento battezzato Précontinent: con alcuni collaboratori per una settimana dimorarono in una campana subacquea posata a 10 mt. di profondità, costantemente alimentata dalla nave-appoggio. L’anno successivo fu il momento di Précontinent II nel Mar Rosso: due case subacquee furono immerse a 10 e 25 mt. con, rispettivamente, otto e due acquanauti isolati per 28 giorni.
Continuò instancabile la sua missione di ricercatore costruendo un sottomarino biposto raggiungendo profondità di 350 e 500 mt. Fu nominato direttore del Museo Oceanografico di Monaco, testò immersioni a lunga durata e nel 1981 fondò The Cousteau Society per la protezione degli oceani. Fu premiato per la continuità dell’impegno dall’ONU, venne insignito dal presidente Carter con l’American Liberty Medal, divenne Presidente del Consiglio per i Diritti delle Generazioni Future approvato dall’UNESCO nel 1991. Una vita all’insegna dell’amore per la natura da rispettare per conservare la nostra razza.  

PICCARD – Nel 1913, con il fratello gemello compì le prime ascensioni in pallone per studiare da vicino i raggi cosmici e la radioattività ad alta quota. Gli esperimenti continuativi portarono i due Piccard a salire con un aerostato a cabina stagna fino a 16.000 e 17.500 metri. Un primato prestigioso che, improvvisamente, rovesciò l’impulso di ambedue verso le profondità marine. Nel 1948 un modello automatico di batiscafo scese a oltre 1.000 metri ma fu il figlio Jacques a dare lo spunto risolutivo costruendo in Italia il Trieste per esplorare le profondità marine. Praticamente è un sottomarino semplificato nei mezzi di manovra e propulsione ma irrobustito per resistere a pressioni superiori ai mezzi ordinari. Concepito per lavorare in modo totalmente autonomo ha antenati in quelli progettati da Degli Abati (1892), Vassena (1945/1950), Milo di Villagrazia (1952), Piccard presso Ponza (1953), Houot/Wilm presso Dakar (1954). Il batiscafo progettato dallo scienziato svizzero era un contenitore oblungo di 15 mt. (riempito di benzina, compensatori d’aria, zavorra) e da una sfera pressurizzata – con pareti spesse quasi 13 cm. – attaccata alla base per i due uomini che lo manovravano. L’impresa più ardua fu la discesa nella fossa delle Marianne, la più profonda degli abissi marini, già rilevata nel 1951 e controllata nel 2009, quasi 11.000 mt. Nel 1960, Jacques insieme ad un ufficiale di marina americano (il Trieste fu acquisito dalla U.S. Navy nel 1958) raggiunsero il fondo mai più raggiunto se non da robot. La dinastia dei Piccard ha compiuto numerose imprese a scopo scientifico. Oltre al record di altitudine con il pallone aerostatico nel 1931/32 del padre, il figlio Bertrand è stato il primo uomo a volare intorno al mondo senza soste con l’aerostato nel 1999.    

Autore: Giuliano Confalonieri, e-mail: Giuliano.confalonieri@alice.it

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