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FOSSOMBRONE (PU). I calidaria e il tepidarium dei Bagni lungo la via Flaminia.

fossombrone

A un paio di chilometri da Fossombrone (Pu), in direzione mare dalla Gola del Furlo, lungo l’antica via Flaminia, nel sito di Forum Sempronii, «è in corso la 52ma campagna di scavo», racconta Oscar Mei, professore di Archeologia classica all’Università Carlo Bo di Urbino. E i ritrovamenti nella città che in età romana, almeno dal II secolo a.C., aveva un discreto ruolo nell’economia del territorio non mancano.
«Stiamo mettendo in luce le Grandi Terme, un edificio di cui abbiamo scavato il 10% e che aveva dimensioni ragguardevoli per una media città dell’Appennino di circa 25 ettari, racconta l’archeologo. Sono adiacenti al Foro e alla via Flaminia che passa nello stesso punto di allora. Abbiamo trovato la zona calda con quattro calidaria e ora lavoriamo nell’area del tepidarium con un grande cortile centrale di passaggio e le zone di servizio, gli ambienti dove i Romani immagazzinavano il legname, la cenere e quanto serviva per mantenere l’edificio».
I lavori investono anche zone fuori dalle terme.
«Stiamo finendo lo scavo di un’abitazione del III secolo d.C. chiamata “Casa di Asclepio” perché, adiacente al muro di fondo affacciato sul cortile con l’impluvium a cielo aperto, abbiamo trovato una statuetta del dio della medicina, spiega Mei. Probabilmente la scultura è più antica e fu messa più tardi nell’abitazione. Che non è una domus, è piccola. La curiosità è che si presume appartenesse a una sorta di imprenditore: si trova in mezzo a un “centro commerciale”, diremmo oggi, con quattro botteghe affacciate su portico e sul decumano e dalla bottega più grande si accedeva alla casa. Le botteghe e la casa hanno un’area comune con mosaici ben conservati che raffigurano cani e figure geometriche».
Da ultimo, Mei segnala un’altra scoperta: «Probabilmente abbiamo trovato la provenienza della bellissima statua bronzea della Vittoria scoperta nel 1660, conservata al Museumlandschaft Hessen di Kassel in Germania ed esposta a Fossombrone nel 2014: era nell’abside del tempio che supponiamo fosse dedicato ad Augusto».
Contribuiscono o hanno contribuito agli scavi numerosi studenti: quindici da San Antonio, Texas (grazie a una convenzione), altri dal corso di archeologia dell’ateneo, dalla Triennale di lettere, dalla Magistrale di restauro, da scuole superiori del territorio per i programmi «Pcto», l’ex alternanza scuola-lavoro.

Autore:
Stefano Miliani

Fonte: www.ilgiornaledellarte.com 29 luglio 2025

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