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Anna Rita ZARA, L’odissea in cucina – curiosità e ricette di un mitico viaggio.

Come ogni capolavoro, anche l’Odissea ha avuto tante chiavi di lettura, ma credo che finora non ne sia stata considerata una attraverso il cibo, sebbene siano tanto numerosi i riferimenti su di esso: come potrebbe essere altrimenti? Ulisse, il mitico viaggiatore, che conosce tanti popoli, che scopre tante terre, sopravvive solo se trova il cibo, che rappresenta non soltanto l’alimento necessario al corpo, ma il grado di civiltà e di benessere di ogni popolazione che incontra. Ulisse rifiuta il cibo degli dèi, come rifiuta il cibo tabù delle mandrie del Sole o la droga dei mangiatori di loto; si difende dal cibo adulterato da Circe per trasformare gli uomini in animali; incontra esseri giganteschi che praticano il cannibalismo.

Le peregrinazioni di Ulisse non terminano con l’Odissea: dovrà ancora navigare, finché troverà un popolo che non conosce il sale, senza il quale il cibo non ha sapore. Il suo apporto alla civiltà è dunque quello di far conoscere il sale, che possiamo considerare una metafora: Ulisse dovrà portare ai suoi simili la smania di viaggiare, di conoscere altri luoghi e altre genti ovvero il sale della vita e così è stato.

Un eroe e un uomo con i suoi difetti e le sue debolezze, ma anche con la qualità che ci distingue dagli altri esseri viventi: la curiosità di sapere cosa si nasconde dietro la linea dell’orizzonte. Mitiche ricette accompagnano il suo viaggio.

Info:

Edizioni “Il leone verde”, pp. 86, € 10,00








Cronologia: Preistoria

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