La tomba Pierini fu rinvenuta il 22 agosto 1984 in località Arniani a Campiglia dei Foci (nel comune di Colle Val d’Elsa – SI) durante i lavori per la sistemazione del giardino del Signor Luciano Pierini.
Al sepolcro, che risultò violato (probabilmente in antico), si accedeva tramite un breve corridoio a caditoia.
L’ipogeo, di piccole dimensioni, aveva forma rettangolare, era diviso da un tramezzo centrale, presentava basse banchine laterali ed un loculo sulla parete destra.
La tomba, che fu utilizzata da almeno due generazioni, ospitava diverse inumazioni (almeno sette) ma vi era rappresentato anche il rito incineratorio. Le ossa nel corso del tempo vennero raccolte in grandi vasi; le ceneri erano conservate in grosse olle cinerarie d’impasto, alcune coperte con dischi di travertino o con tegole.
Nonostante la violazione fu recuperata una discreta quantità di reperti: unguentari etrusco-corinzi a fasce orizzontali o con animali affrontati (galli, pantere), una coppetta etrusco-corinzia su piede, un piattello geometrico a fasce, una punta di lancia ed un coltello in ferro, oggetti di ornamento personale in metallo (fibule, armille, ferma trecce, anelli), ceramica in bucchero (attingitoi e coppe), vasi globulari in argilla depurata e stoviglie.
Il reperto più interessante è però costituito da un vasetto gemino in bucchero con iscrizione di dono.
Il vasetto consta di due contenitori lenticolari di diverse dimensioni uniti da un raccordo a ponticello ed è dotato di una presa verticale forata. L’oggetto presenta decorazione incisa ed impressa (trattini, archetti e palmette) sul contenitore più grande. Il testo sinistrorso è stato realizzato in alfabeto etrusco arcaico con andamento circolare sulla spalla del contenitore più piccolo: mini muluvunike pisna perkena = mi ha donato pisna perkena.
L’iscrizione presenta caratteri tipici della zona valdelsana ed in particolare del gruppo chiusino arcaico. Il gentilizio (perkena/perkna) nel periodo arcaico risulta attestato in Etruria settentrionale: Cortona, Ponte a Moriano (Lucca) e soprattutto Spina. Individui femminili della famiglia risultano più tardi ad Asciano (SI) e nell’agro chiusino. Rilevante anche il toponimo moderno Percenna presso Buonconvento (SI)
Il vasetto rientra in una tipologia di oggetti poco frequenti (forse discendenti dai cd. vasetti multipli o più specificamente “a saliera” villanoviani, rinvenuti a Bologna, Vetulonia, Bisenzio, Vulci, Tarquinia) e probabilmente fu donato ad un personaggio di particolare rilevanza sociale.
L’iscrizione viene interpretata come formula di dono tra capi.
Recentemente sono state effettuate indagini sui sepolti nella tomba ed è risultato almeno un individuo con una sequenza miticondriale transalpina (area di Hallstatt, attuale Austria). La circostanza confermerebbe che già in antichità vi era una forte mobilità sociale anche in caso di grandi distanze, forse legata a scambi commerciali o strategie matrimoniali.
La tomba, appartenente ad una famiglia aristocratica locale (di cui non si conosce il nome), è databile tra la fine del VII e la metà del VI secolo a.C.
I reperti rinvenuti nella tomba sono conservati presso il Museo Archeologico di Colle Val d’Elsa.
Sulla tomba Pierini cfr. tra gli altri:
– Museo Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli di Colle Val d’Elsa a cura di Mario Manganelli, Protagon Editori Toscani, 2003, pagg. 58 – 59;
– Museo Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli, le tre arti, 1990, pag. 41;
– Mario Manganelli, Frammenti per un Museo, Gruppo Archeologico Colligiano, 2006, pagg. 79 – 80;
– Marina Martelli, Un nuovo testo etrusco di dono, pagg. 173 e ss. in Studi Etruschi LVIII;
– Giacomo Baldini, La Tomba Pierini – Colle di Val d’Elsa nel sito internet delle Fondazione Musei Senesi.
Di seguito immagini del vasetto gemino e della pianta della tomba.
Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com












