Un reperto eccezionale rivela antichissimi contatti tra Sardegna ed Italia settentrionale.
Durante uno scavo archeologico ad Alba, è emersa una sepoltura dell’Antica Età del Bronzo (datata tra 2203 e 2034 a.C.) con un dettaglio sorprendente: un anello a spirale in argento, unico nel suo genere nella penisola italiana, adagiato tra le costole, sul petto del defunto.
Le analisi chimiche non lasciano dubbi: l’argento proviene dalle miniere della Sardegna sud-occidentale, zona di Iglesias e Sulcis.
Questo straordinario oggetto richiama modelli ben noti nella Sardegna prenuragica, dove anelli spiraliformi in argento erano prodotti già dal IV millennio a.C., prima di qualsiasi altra regione del Mediterraneo occidentale.
La sua presenza in Piemonte dimostra che la Sardegna era già coinvolta in traffici a lunga distanza nel III millennio a.C., esportando non solo metalli, ma idee, simboli ed artigianato di pregio.
Accanto all’anello, un pugnale in rame con fodero in cuoio, forse appeso a tracolla: un dettaglio che racconta la storia di un guerriero, forse un capo, che portava con sé un oggetto sardo come segno di prestigio o appartenenza.
La scoperta è descritta nello studio:
– Venturino, Ferrero, Artioli, Canovaro, Angelini (2018), Sepolture a inumazione dell’Età del Bronzo nel Piemonte meridionale, Quaderni di Archeologia del Piemonte, Torino 2018 – 2.
Autore: Andrea Loddo












