Una strada antica coperta dall’asfalto e dal traffico contemporaneo, è tornata alla luce in questi giirni a Manchester, nel cuore del Regno Unito. Appena sotto il manto moderno di Liverpool Road, in pieno centro città, nei pressi del quartiere storico di Castlefield, gli archeologi hanno riportato alla luce un tratto perfettamente conservato di strada romana, insieme ad una straordinaria serie di reperti di uso quotidiano.
Il tratto di strada rinvenuto è rimasto intatto a soli 40 centimetri dalla superficie attuale. Non presenta buche, cedimenti o segni evidenti di degrado. È costituito non da lastre di pietra, come ci si potrebbe aspettare da una via consolare, bensì da ghiaia finemente compattata.
Graham Mottershead, archeologo della società Civic Engineers, ha parlato a BBC Radio Manchester con entusiasmo: «È una scoperta assolutamente sorprendente. Non vedevo nulla di così significativo a Castlefield da almeno vent’anni».
Il fatto che la strada sia composta soltanto di ghiaia compattata e non presenti un basolato in pietra non deve sorprendere. Nell’Impero romano, non tutte le vie erano pavimentate con grandi lastroni: le strade urbane e principali — come le vie consolari — erano spesso basolate, ma nelle periferie, nei vici (piccoli insediamenti civili), o lungo le diramazioni locali, si usavano anche strutture in terra battuta e ghiaia, soprattutto dove la disponibilità di pietra era scarsa o le necessità di traffico ridotte.
La strada rinvenuta a Manchester potrebbe dunque essere stata costruita con uno strato inferiore di grossi ciottoli e sabbia, livellato e compattato in più fasi, come dimostrano i vari livelli di riparazione osservati nel corso dello scavo.
Tuttavia, non si può escludere una seconda ipotesi: ovvero che la strada originariamente avesse anche uno strato di pietre superficiali, successivamente rimosse — probabilmente nel Medioevo — e riutilizzate come materiale da costruzione per edifici civili o religiosi, una pratica comune in tutta Europa nel periodo post-romano.
Fondata attorno al 78 d.C. sotto il governatorato di Gneo Giulio Agricola, Mamucium (o Mancunium) era un piccolo castrum militare costruito su un’altura presso la confluenza dei fiumi Irwell e Medlock. Lo scopo era il controllo delle popolazioni celtiche del nord e la protezione della via che collegava Chester (Deva) a York (Eboracum), due importanti centri romani.
Il forte fu ben presto affiancato da un vicus, un insediamento civile e commerciale popolato da artigiani, commercianti e famiglie, che prosperò fino almeno al IV secolo. Proprio in questo contesto urbano — appena fuori le mura del castrum — è stata rinvenuta la strada, accompagnata da focolari industriali, oggetti domestici in vetro e ceramiche, segno di una vita quotidiana attiva e articolata.
Tra i reperti emersi dallo scavo compaiono fiaschette in ceramica, probabilmente usate per contenere liquidi da bere o da mescere durante i pasti, frammenti di vetro decorato, e fornelli industriali forse utilizzati per la lavorazione dei metalli o per la ceramica. Questi elementi rafforzano l’idea di un tessuto urbano con un’attività economica vivace, popolato da artigiani, commercianti e famiglie.
La zona di Liverpool Road si colloca strategicamente tra due precedenti aree di scavo — a sud e a nord del castrum — avvenute negli anni ’70 e ’80. Il nuovo ritrovamento permette ora di unificare il quadro urbano romano della città, colmando un vuoto topografico importante.
Gli scavi sono stati effettuati nell’ambito di un progetto edilizio dell’impresa Allied London, ma i reperti saranno preservati. Dopo una fase di analisi e studio, è previsto che vengano esposti al pubblico in uno spazio museale cittadino, per raccontare al grande pubblico il volto romano di Manchester, una città che ancora oggi, sotto il cemento, conserva l’impronta di un passato di pietra, fuoco e ingegno.
Autore: Anna Maria Perini
Fonte: www.stilearte.it 15 luglio 2025












