Tivoli, città dalla lunga tradizione e dalle molteplici testimonianze archeologiche e storiche, è oggi uno dei centri ubicati nella cintura della megalopoli romana, che ormai ha esteso le sue propaggini sino ad inglobare molti dei comuni limitrofi.
Dal 2015, l’istituzione della città metropolitana di Roma Capitale ha compreso l’intera area della Provincia di Roma, estendendosi in ben 121 comuni, il cui elenco alfabetico inizia da Affile per concludersi con Zagarolo. Tra i venti comuni più popolosi si colloca Tivoli con 55.107 abitanti, al quinto posto dopo Anzio e prima di Velletri.
Tuttavia, se la popolazione tiburtina è attualmente inferiore a quella di altre città (Guidonia Montecelio, Fiumicino, Pomezia e Anzio), non per questo il centro è minoritario rispetto agli altri dal punto di vista storico, archeologico ed architettonico. Non si vogliono riproporre qui gli accadimenti, che dalla mitica fondazione che affonda le proprie radici nella protostoria, attraverso l’età romana, il Medioevo, il Rinascimento e l’epoca del Grand Tour hanno reso Tivoli famosa in tutto il mondo, ma sottolineare la preponderante importanza culturale che da sempre caratterizza le vicende storiche e la vita di questa città.
E che i tiburtini ne siano ben consci da svariati secoli è testimoniato dai circoli culturali che sono presenti a Tivoli e che sono i moderni eredi di quella Accademia degli Agevoli, fondata alla metà del ‘500 dall’Arcivescovo Senese Francesco Bandini Piccolomini, segretario del Cardinale Ippolito D’Este. E proprio alla metà del ‘500 risale la monumentale opera di Antonio Del Re che nei 12 volumi “Dell’Antichità tiburtine” raccolse tutte le testimonianze storiche allora note nel territorio, da Villa d’Este sino alle scoperte di “anticaglie” che si venivano scoprendo nell’agro della città.
E proprio Villa d’Este venne scelta come sede dalla Colonia degli Arcadi Sibillini, erede della tradizione cinquecentesca di studi classici e storici iniziata dall’Accademia degli Agevoli, e che fu tra le prime Colonie arcadiche istituite dal fondatore e Custode Generale dell’Arcadia Giovanni Maria Crescimbeni (il cui nome pastorale era Alfesibeo Cario). La Colonia venne fondata nel febbraio del 1716, con il motto “vati nunc vatibus” e fu affidata dal fondatore a Giovan Carlo Crocchiante, canonico della cattedrale di Tivoli, che venne insignito del titolo di Vicecustode. E come accaduto per l’Accademia degli Agevoli, tra i suoi membri si annoveravano le personalità di maggior spicco tra gli eruditi ed i letterati tiburtini.
Questa illustre e lunga tradizione, in tempi relativamente recenti, è stata poi proseguita dalla Società Tiburtina di Storia e d’Arte, fondata nel 1919 proprio con l’intenzione di riprendere e seguitare il percorso culturale tracciato dagli insigni e colti predecessori che dal Rinascimento, attraverso l’Illuminismo, avevano celebrato la storia della città con le loro opere.
Il passaggio era ovviamente necessario per poter adeguare l’operato dell’istituzione culturale ai cambiamenti avvenuti nel tempo, che richiedevano una modernizzazione dell’ente, ivi compresa la definizione di veste giuridica, attraverso la redazione di uno Statuto e di un Regolamento atti a disciplinare il raggiungimento degli scopi sociali. Tutto ciò avvenne nel 1960, con integrazioni che furono approvate nel 1965.
Ma gli obiettivi e le finalità che ispirano ancor oggi l’operato dei membri della Società Tiburtina non si sono modificati in tutto questo arco di tempo e sono sempre rivolti alla diffusione della conoscenza della storia del territorio, attraverso pubblicazioni specialistiche, come gli Atti e Memorie, editi annualmente dal 1921 ad oggi (nel 2024 è stato pubblicato il vol. XCVII), ma anche con cicli di conferenze, organizzazione di giornate di studio e visite guidate, aperte a tutti i cittadini ed al grande pubblico che frequenta le mete turistiche della città.
La Società Tiburtina si è dotata di un sito web, a libera consultazione, nel quale sono pubblicati, oltre la storia dell’istituzione e le informazioni sugli eventi programmati, anche notizie sulle vicende storiche e sui monumenti di Tivoli e del suo comprensorio, oltre a documenti, immagini e foto d’epoca (https://www.societatiburtinastoriaarte.it/).
In tal modo, la Società continua a prodigarsi per far conoscere e divulgare le nuove scoperte e gli aspetti storici e culturali che vengono posti in luce dal prosieguo delle ricerche in campo archeologico, storico, architettonico e documentario. E’ in quest’opera di comunicazione, di valorizzazione e di diffusione delle informazioni sul patrimonio culturale che si esplica il compito che la Società intende proseguire, con l’intento di dare il proprio apporto alla crescita sociale della collettività tiburtina che nel conoscersi si riconosce, contribuendo in tal modo alla coesione ed al progresso culturale di tutta la comunità, base e volano anche per lo sviluppo e l’incremento economico di tutti.
Fonti:
– sito web https://www.societatiburtinastoriaarte.it/
– Del Re A., “Dell’Antichità Tiburtine Capitolo V” (1611), a cura di MARINO E., Collana Fonti e Testo di Horti Hesperidum, 1, Roma 2014.
– MARINO E., Appunti sulla Villa d’Este di Tivoli nel Settecento, Contributo per gli atti del convegno dottorale “Tracciati di storia dell’arte. Paesaggi”, svoltosi in data 27-28 ottobre 2021 presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Roma 2022.
Autore: Maria Luisa Nava – mlsnava@gmail.com
Didascalie immagini:
– Il Custode Generale dell’Arcadia Giovanni Maria Crescimbeni (Alfesibeo Cario), fondatore della Colonia degli Arcadi Sibillini (Macerata 1663- Roma 1728)
– Giovan Carlo Crocchiante, l’Istoria delle chiese della città di Tivoli, Roma 1726
– Atti e Memoria della Società Tiburtina di Storia e D’Arte, Copertina del volume XXXVIII (1965)
– Carl Blecher, Villa d’Este, 1832 ca.













