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DUINO AURISINA (Ts). Riscoperto il battistero esterno di San Giovanni in Tuba.

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duino battisteroNei giorni scorsi a San Giovanni in Tuba, sul retro dell’omonima chiesa, la Soprintendenza ai Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, diretta da Luigi Fozzati, ha avviato una serie di sondaggi a breve distanza dall’abside, che sta portando al rinvenimento di un battistero esterno, rimasto finora sepolto.
Della sua esistenza c’erano già cenni storici, ma ora la scoperta potrebbe definire nuovi scenari. Il problema, come spesso in questi casi accade, è rappresentato dalle risorse: c’è infatti il rischio, come segnalato dall’assessore ai Servizi sul territorio Andrej Cunja, che per la scarsità di mezzi a disposizione il tutto venga nuovamente ricoperto dalla terra, per preservare le tracce emerse dagli agenti esterni e impedirne il deterioramento.
L’edificio attuale, in stile tardo-gotico, monoabsidato, risale al periodo compreso tra la fine del 1400 e la prima metà del 1500, ma trova le sue origini nella basilica ad abside poligonale con pavimento a mosaico della seconda metà del V secolo, identificata al di sotto della sua pavimentazione.
«Probabilmente – spiega Paola Ventura, funzionario archeologo della Soprintendenza – al tempo del patriarca Vodolrico (1086-1121, ndr), la chiesa primigenia fu interessata da una ridefinizione di tutto il setto orientale, con l’edificazione di tre absidi semicircolari. Successivamente la navata venne suddivisa da due file di colonne che sorreggevano una copertura della quale rimangono alcune chiavi di volta, con soggetti figurativi, rinvenute durante gli scavi o reimpiegate nei muri della chiesa».
Stando a Ventura all’edificio era annesso un battistero a pianta centrale di cui sono state identificate le fondazioni durante gli scavi eseguiti dall’Università di Trieste, sotto la direzione del professor Mirabella Roberti, nel 1961.
«Gli esperti – così l’assessore Cunja – hanno rinvenuto ciò che si suppone essere l’arco in muratura della vasca battesimale, ora bisognerebbe individuare l’esatto perimetro del battistero, eseguendo una trincea e uno scavo. I fondi per la trincea ci sono, il resto manca. Lo scavo è stato parzialmente sponsorizzato anche da Gemina con un contributo “a fondo perduto”, segno che l’economia della promozione turistica sta iniziando a girare. Se non dovessero essere reperite tutte le risorse il rischio è di dover ricoprire l’area: i manufatti all’aria aperta potrebbero danneggiarsi. Per il Comune, anche alla luce della riqualificazione appena svolta, il sito è molto importante».

Autore: Tiziana Carpinelli

Fonte: Il Piccolo, 9 giugno 2014

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