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VENEZIA. Una gemma romana riemerge dalla laguna.

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La preziosa gemma di agata è stata ritrovata nel sito sommerso di età romana a Lio Piccolo (Cavallino-Treporti) durante la terza campagna di scavo archeologico diretta dal prof. Carlo Beltrame, assistito dalla dott.ssa Elisa Costa del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Lo scavo è eseguito in regime di concessione (referente dott. Alessadro Asta) dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna diretta da Fabrizio Magani ed in collaborazione con il Comando della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Venezia.
Una figura mitologica è incisa sulla gemma ed il ritrovamento di un oggetto così prezioso avvalora l’ipotesi, formulata da tanti, che il sito fosse meta di romani benestanti.
“In ambiente lagunare si tratta di un ritrovamento piuttosto raro, a oggi abbiamo notizia di altre due gemme preziose ritrovate a Torcello e presso Barena del Vigno”, afferma il prof. Beltrame. Una pavimentazione in mattoni posata su pali, moltissimi frammenti di affresco di pregio e alcuni frammenti di mosaico bianco e nero, hanno portato lo scopritore di questo sito, l’archeologo amatore Ernesto Canal, negli anni Ottanta, ad interpretarlo come una villa di pregio – aggiunge il prof Beltrame.
Le indagini subacquee hanno permesso di conoscere meglio la struttura adibita alla conservazione di ostriche. La vasca, che giace a -350 cm sul livello medio del mare, contiene ancora centinaia di molluschi al suo interno ed è munita di paratoia in legno che doveva dividerla in almeno due ambienti. La collaborazione scientifica con il biologo Davide Tagliapietra (CNR-ISMAR) e il geologo Paolo Mozzi (Università degli studi di Padova) ha permesso di indentificare questa struttura come un bacino per la conservazione prima del consumo, più che per l’allevamento, delle ostriche.
“L’archeologia sta continuando a darci risposte scoprendo le nostre radici. Il ritrovamento della preziosa gemma di agata è un altro tassello che conferma l’importanza di continuare a finanziare progetti di ricerca al fine di delineare un’identità al passato del territorio e della comunità di Cavallino-Treporti – afferma l’assessore alla cultura Alberto Ballarin -. La collaborazione con il prof. Beltrame si sta concretizzando anche con la divulgazione scientifica delle scoperte archeologiche subacquee della laguna nord. Ci fa molto piacere che abbia colto il nostro invito a partecipare agli incontri pubblici con la cittadinanza per condividere l’esperienza e l’attività degli scavi”.
La campagna è stata finanziata dal progetto Changes ‘Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society’, parte del PNRR, in cui l’Università Ca’ Foscari è partner dello Spoke 1 ‘Historical Landscapes, Traditions and Cultural Identities’ coordinato dall’Università Aldo Moro di Bari, e dal Comune di Cavallino Treporti.

Fonte: www.quotidianoarte.com, 26 lug 2023

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