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POZZUOLI (Na). L’Anfiteatro Flavio è aperto solo quattro ore. Se piove chiude.

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Stop alle visite per uno dei tesori più amati dell’area flegrea: l’Anfiteatro Flavio. Ennesima chiusura, davanti alle guide con i loro «pacchetti» di turisti che hanno pagato in anticipo il biglietto, dopo le serrate improvvise che si susseguono da mesi a causa della mancanza di custodi. Stavolta la colpa è delle piogge che allagano da sempre il magnifico monumento, i cui stupendi sotterranei conservano colonne e trabeazioni sopravvissute ai saccheggi medievali.
L’anfiteatro di Pozzuoli è terzo per grandezza dopo il Colosseo e l’anfiteatro di Capua, dove combatteva il gladiatore Spartaco. Indignati turisti e visitatori anche per l’improvvisa decisione, affissa ai cancelli il primo novembre, di ridurre anche l’orario d’ingresso a sole quattro ore la mattina, fino al 31 marzo.
Insomma: se piove cancelli chiusi; se il tempo è clemente, semichiusi. La riduzione drastica dell’orario ha colto di sorpresa decine di visitatori (ne arrivano 80mila all’anno); allibiti i tour operatori, che puntano il dito contro il degrado in cui versa il Flavio: «A ogni pioggia, per motivi di sicurezza, la Soprintendenza chiude al pubblico i sotterranei perché si trasformano in un acquitrino melmoso. Insomma l’Anfiteatro Flavio si può visitare solo quando c’è il sole, una assurdità», denuncia Luigi Esposito di Confesercenti Campi Flegrei.
Le visite vengono prenotate dalle agenzie turistiche con mesi d’anticipo: oltre al teatro si ammira il Serapeo, i resti di un grandioso mercato all’ingrosso, con botteghe e immensi depositi. Per due secoli Pozzuoli è stato il porto di Roma imperiale. Purtroppo anche il Serapeo è spesso ricoperto da una maleodorante melma giallastra; tutto intorno abusivismo edilizio e ancora troppi rifiuti.

Autore: Tina Lepri

Fonte: Il Giornale dell’Arte, edizione online, 5 novembre 2012

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