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MARSIGLIA (F), prima di Massalia.

La storia di Marsiglia risale sempre più indietro nel tempo.

Gli scavi dell’INRAP sulla collina di Saint-Charles, nei pressi del boulevard Charles-Nédélec, hanno infatti portato alla luce resti di insediamenti dell’età neolitica, riferibili a una frequentazione che ebbe luogo fra il VI e il V millennio a.C.

Si tratta di una scoperta di grande importanza, dal momento che siti di epoche così antiche sono scarsamente attestati in Francia, spesso perchè giacciono a molti metri di profondità rispetto ai livelli di occupazione attuale. Interventi come quelli in corso nella città provenzale, eseguiti nell’ambito dell’attuazione di un vasto progetto di urbanizzazione, offrono dunque opportunità che, altrimenti, si presentano di rado agli archeologi.

La presenza dell’insediamento riporta le lancette dell’orologio della storia marsigliese fin quasi al 6000 a.C., un’epoca di gran lunga più antica di quella della fondazione della città da parte dei coloni focesi, nel 600 a.C.

Si ritiene che l’abitato sia nato per iniziativa di genti provenienti dal Mediterraneo orientale che raggiunsero le regioni meridionali della Francia nel corso del VI millennio a.C.

Sulla collina di Saint-Charles innalzarono case con muri in mattoni crudi e l’aver individuato le tracce di una simile soluzione tecnologica, che costituisce una novità assoluta per la regione francese, è un elemento di grande importanza anche nella storia dell’architettura dell’intero Occidente mediterraneo. Essa corregge o, meglio, arricchisce, l’immagine tradizionale delle genti neolitiche: non più solo contadini e allevatori, ma anche abili costruttori.

Le ricerche hanno anche restituito testimonianze relative alle prime fasi di vita di Massalia, in particolare per quanto riguarda la messa a coltura dell’area della collina di Saint-Charles. Sono state individuate tracce dell’impianto di vigne, a conferma dell’importanza assunta dalla produzione del vino nello sviluppo economico della colonia focese.

Gli archeologi hanno distinto almeno tre diverse fasi, la più antica delle quali risale al IV secolo a.C. ed è, ad oggi, la più antica testimonianza della coltivazione di vite in Francia. In termini più generali, il cantiere di scavo presso il boulevard Charles-Nédélec ha offerto fin dall’inizio elementi di grande interesse. Nelle prime fasi delle indagini sono infatti venuti alla luce livelli riferibili alle prime fasi di vita del quartiere di età moderna, che si sviluppò a partire dal 1669. E, accanto a resti di strutture la cui esistenza era attestata dalle fonti – laboratori per la fabbricazione di cera, e di sapone, impianti per la concia delle pelli -, gli archeologi hanno identificato anche una manifattura reale adibita alla lavorazione dello zolfo e del salnitro.

Attiva dalla fine del XVII secolo, essa riforniva le polveriere francesi di materia prima per la fabbricazione delle munizioni. L’impianto chiuse i battenti nel non lontano 1923, eppure, in assenza di confronti utili a identificare le strutture emerse in seguito allo scavo, gli archeologi hanno potuto distinguere le diverse aree di lavoro solo grazie all’aiuto delle fonti documentarie.


Fonte: Archeo 01/04/2007
Autore: Stefano Mammini
Cronologia: Preistoria

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