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ANCONA: Buttiglione – Riavremo il Lisippo.

Lo aveva detto che avrebbe fatto di tutto per riportarlo in Italia. E ora il ministro Buttiglione, ieri a Fermo per l’inaugurazione della biblioteca civica appena restaurata, dice che siamo quasi a un passo per riavere in Italia il Lisippo di Fano, la statua recuperata in mare nel lontano 1964 ed esportata illegalmente al Paul Getty Museum di Malibù in California.

Capricci di un miliardario che è la tesi ormai accreditata certo sapeva della illecita provenienza di buona parte dei tesori della sua ricca collezione. Del Lisippo e di tanti altri reperti, che in questi giorni stanno per altro riprendendo la strada di casa. E’ stato così per il vaso di Asteas a figure rosse restituito con un’epigrafe di Selinunte e un candelabro etrusco che da poche ore fanno bella mostra di sé nella caserma romana dei carabinieri per la tutela dei Beni Culturali.

“L’Italia non è più terra di saccheggio, non siamo più disposti ad accettarlo”, fa sapere il ministro. Dal Getty nelle prossime settimane sono attesi anche due dipinti del pittore neoclassico Andrea Appiani oltre ad una testa colossale dell’imperatore Traiano.

Fra i tesori ancora da restituire e per i quali si apre più di una semplice speranza è, insieme alla Venere di Moresina trafugata in Sicilia, proprio la statua di Lisippo.

“Fra qualche settimana – annuncia il ministro – spero di potervi dare notizie precise”. Per ora niente di più, anche se le trattative sono in corso.

Con il Getty c’è collaborazione. L’atteggiamento degli americani sta cambiando, fa notare Buttiglione. La convenzione firmata con gli Usa “ha dato i suoi frutti”, assicura. A giorni l’ex direttrice del Paul Getty Museum Marion True verrà processata a Roma proprio perché accusata di aver acquistato preziosi di dubbia provenienza.

Ma la strada è lunga. Si punta a stabilirne la proprietà italiana e a pretenderne il riconoscimento. La soluzione più immediata? “Pensare di estendere il limite del prestito prolungato”, dice il ministro, “portarlo perché no a 8,10, 12 anni”. A una condizione: “quello che è di proprietà del popolo italiano deve tornare ad essere di proprietà del popolo italiano”. L’opinione pubblica, anche quella statunitense, deve essere informata: “la gente deve sapere che dietro i traffici illeciti di beni culturali c’è spesso la criminalità organizzata”.

A Fermo i giornalisti lo tallonano. “Spero di poter dire che ci sono delle novità, ma non oggi: quando e se riusciamo a concludere un grande lavoro che stiamo conducendo”, risponde loro il ministro. “Oggi – spiega – abbiamo ottenuto un risultato molto importante: sono ritornate delle opere di grande rilievo restituite dal Museo Paul Getty di Los Angeles. Stiamo parlando con altri musei e speriamo di avere presto buoni risultati”.

Fonte: Corriere Adriatico 12/11/2005
Autore: Pia Bacchielli

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