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ROMA: Opere trafugate in Italia: il Getty Museum sapeva.

IL Getty Museum di Malibu, a nord di Los Angeles, in California, sapeva che circa la metà delle opere antiche acquistate in Italia probabilmente erano state trafugate. Lo ha scritto ieri il Los Angeles Times, che ha ottenuto una serie di documenti degli avvocati incaricati dalla direzione del museo stesso di fare una inchiesta interna, già nel 2001.

Il giornale americano scrive che «questi documenti indicano che responsabili del Getty possedevano informazioni sin dal 1985, secondo le quali tre tra i loro principali fornitori vendevano oggetti che probabilmente erano stati trafugati, cosa che non ha impedito al museo di continuare ad acquistare da loro». Uno dei legali del museo, definendo i documenti “imbarazzanti”, avrebbe addirittura consigliato al Getty di non consegnarli alle autorità italiane. In tutto, l’Italia chiede il rimpatrio di 42 opere d’arte, tra cui un Apollo in marmo. Nei documenti pubblicati dal Los Angeles Times, i legali del Getty parlano di 82 acquisti a mercanti indagati dalle autorità italiane, e tra questi ci sarebbero 54 delle 104 opere che il museo definisce capolavori.

All’inizio del mese, lo stesso Los Angeles Times aveva scritto che una serie di foto e lettere proverebbero la colpevolezza dell’ex curatrice del Getty Museum di Los Angeles, Marion True, nel traffico di reperti archeologici trafugati in Italia, “ripuliti” in Svizzera e rivenduti a collezionisti e grandi musei internazionali, e sul quale a Roma, si celebrerà un processo nelle prossime settimane.

Nel 1999 il museo restituì all’Italia cinque reperti, tra cui al museo di Valle Giulia a Roma un vaso di valore inestimabile che era stato acquistato nell’86 per dieci miliardi di lire. Ora si attende l’inizio del processo che vede imputata Marion True, previsto per novembre.

Fonte: Il Messaggero 26/09/2005

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