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ROMA. La Guardia di Finanza recupera un importante rilievo marmoreo del dio Mitra che uccide il toro.

L’opera sarà presentata alla stampa martedì 16 giugno alle ore 12,00 a Villa Giulia nel Ninfeo dell’Ammannati dal Sottosegretario di Stato ai Beni Culturali On. Francesco Maria Giro, alla presenza del Direttore Generale ai Beni Archeologici Prof. Stefano De Caro, del Soprintendente Archeologo per l’Etruria Meridionale Dott.ssa Anna Maria Moretti, dei Pubblici Ministeri procedenti della Magistratura capitolina e dei rappresentanti delle Fiamme Gialle.

Il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma, nell’ambito di un’operazione investigativa, posta in essere dal dipendente Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma, Dott. Paolo Giorgio Ferri, ha recuperato lo scorso mese di marzo a Veio, nel Comune di Roma, uno straordinario rilievo marmoreo raffigurante il dio Mitra che uccide il toro, proveniente dalla città antica.

L’azione investigativa condotta dalle Fiamme Gialle al termine di una complessa attività, volta alla repressione del traffico di opere del passato, ha consentito l’emersione in extremis dall’indotto illecito di una rara testimonianza del culto mitraico sul territorio. L’opera, infatti, era in procinto di essere trafugata all’estero, probabilmente nell’area sino-nipponica.

I dati acquisiti nel corso dell’operazione permetteranno alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale di avviare indagini mirate all’individuazione del contesto di provenienza del rilievo che apre nuove prospettive sulla vita della città di Veio in età romana.

Il culto di Mitra (dall’indo-iranico Mithra, alleanza, patto, amicizia, accordo e, per estensione, giuramento) venne introdotto dall’Oriente a partire dalla fine del I sec. a. C. e si diffuse in tutte le regioni dell’Impero Romano, elevandosi al rango di religione ufficiale.

In ogni luogo dell’antica Roma, consacrato a questa divinità, figurava il dio Mitra nell’atto di sacrificare il toro (tauroctonia), dal cui sangue sgorga la vita immortale alla quale erano destinati i fedeli del culto.

Nella rappresentazione, dipinta o in rilievo, sono sempre presenti altri quattro animali: il serpente, lo scorpione, il cane ed il corvo, caratteristici attributi dell’iconografia mitraica, talvolta con due dadofori (Cautes e Cautopates, portatori di torce, simboli del sole nascente e del sole che tramonta).

Di particolare qualità è questo rilievo recuperato dalla Guardia di Finanza, ricco di dettagli iconografici, prodotto probabilmente da bottega urbana attiva poco dopo la metà del II secolo d.C., che viene ad accrescere le rare testimonianze del culto mitraico in Etruria, ora per la prima volta documentato a Veio.

Il rilievo, in corso di restauro nella splendida cornice di Villa Giulia, sede del Museo Nazionale Etrusco, è sin da ora visibile da parte del pubblico che potrà anche seguire le fasi dell’intervento di conservazione.

Info:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio – Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale – P.le di Villa Giulia, 9 – 00196 – Roma – Tel. 06/3226571 – Fax 06/3202010

Guardia di Finanza – Nucleo Polizia Tributaria Roma – Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico – Via dell’Olmata, 45 – 00184 – Roma – Tel. 06/22599784 – Fax 06/22599804.


Mail: msala@arti.beniculturali.it
Fonte: MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali 16/06/2009
Cronologia: Arch. Romana

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