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ROMA: Dalla Germania ritorna l’erma rubata in sabina.

Ne parliamo con la Dottoressa Rosanna Binacchi del Ministero per i Beni e le Attività culturali, membro della delegazione che ha preso in consegna il reperto.

1 D.) Dottoressa Binacchi qual è il significato di questa riconsegna?

R. Questa riconsegna ha senza dubbio un significato simbolico molto elevato che va ben oltre il valore commerciale o il valore estetico dell’opera. Rientra sicuramente nella strategia che il ministero sta percorrendo ormai da molti anni e che sta dando in questi ultimi mesi risultati soddisfacenti. La strategia è quella di esprimere una nostra disponibilità nel fornire tutte le informazioni sia di tipo legale-giuridico, tecnico e scientifico riguardo a reperti che riteniamo essere stati esportati illecitamente e riteniamo appartenere al patrimonio italiano e miriamo a far rientrare e a ricucire e a ricostruire il patrimonio che siamo tenuti a tutelare, a promuovere e a valorizzare. Rientra in una strategia molto ampia e articolata che vede protagonisti organi istituzionali del Ministero e anche Amministrazioni esterne. Sinergia tra il Comando dei Carabinieri e i dipartimenti che si muovono su più livelli sia scientifico museale che da un punto di vista di attività atte al recupero del patrimonio illecitamente esportato e rintracciato.

2 D.) A chi si deve il riconoscimento dell’intera operazione di restituzione?

R. Come ho detto la responsabilità e l’impegno sono attività complesse e articolate che vedono attivi i carabinieri attraverso i loro contatti anche internazionali come l’ Interpol e Europol, e attraverso sistemi di banche dati sempre più efficaci di cui i carabinieri della tutela culturale sono dotati e che consentono uno scambio di documentazione sempre più vasta. In particolare in questa operazione è coinvolta la commissione interministeriale nella figura dell’ambasciatore Massimo Baistrocchi che ne è il responsabile. Questa commissione vede i due ministeri Affari Esteri e Beni e attività Culturali interagire al fine di permettere il recupero dei beni trafugati. L’amministrazione è estremamente coinvolta sia nella fase di riconoscimento e di rimusealizzazione, sia per le numerose altre attività di richiesta di restituzione che stanno avendo luogo in questo ultimo periodo e che ci vedono protagonisti.


3 D.) possiamo dire che sta avendo grande successo la campagna di recupero del patrimonio italiano espatriato ed esportato illecitamente?

R. Possiamo sicuramente dire che in questi ultimi mesi vediamo i frutti di una attività che è iniziata molti anni fa e che ha visto attiva l’Amministrazione dei Beni culturali nelle sue varie articolazioni e che sempre più ora vede, per esempio nell’attività del dipartimento per la ricerca, l’innovazione e l’organizzazione, una strategia di propositività tesa non solo ad un recupero dei reperti trafugati ma anche intrecciare rapporti internazionali duraturi. Quindi a dimostrare operativamente e concretamente la nostra disponibilità a “ricompensare” il comportamento etico che certe istituzioni tendono a perseguire, ad esempio, sia con il museo di Kassel che con il Metropolitan Museum. A fronte di restituzioni ormai sottoscritte o avvenute come questa che riguarda il museo di Kassel. La nostra Amministrazione ha manifestato una forte disponibilità a proporre nuovi prestiti anche a lungo termine sempre rientrando nella normativa del nuovo codice. Prestiti che non siano più o solo singoli oggetti, ma prestiti che possano rappresentare interi contesti o preesistenti nei musei che ci richiederanno questa collaborazione. Prestiti che parleranno dell’Italia in giro per il mondo perché uno dei grandi risultati che portiamo a casa, oltre alla restituzione con il Metropolitan è sicuramente l’apertura di nuovi scambi e di nuove esperienze scientifiche per le istituzioni americane e anche che questi reperti ora esposti al Metropolitan e quelli che saranno esposti in futuro, in seguito a nuovi scambi, porteranno molto chiaramente una didascalia, un testo di accompagnamento dove sarà bene evidente che la proprietà del reperto è italiano e che il prestito è legato ad una azione del Governo Italiano. Quindi il prestito è concesso con grande onore dal Governo Italiano.


Fonte: CulturalWeb 24/03/2006
Autore: Maurizio Cerulli

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