Archivi

POMPEI (Na). L’immagine della citta’ antica non viene intaccata.

Irene Bragantini e’ docente di Archeologia romana all’Universita’ Orientale di Napoli e membro dell’associazione internazionale per lo studio della Pittura antica. Professoressa Bragantini, ma allora il «rosso pompeiano» e’ una bufala ante litteram?
«Credo si stia parlando di due fenomeni diversi. Esiste una mutazione del giallo al rosso che ho sempre saputo fosse a causa del calore, e poi esiste il rosso pompeiano. Mi viene in mente la casa 935, quella di Marco Lucrezio, dove si vede bene il giallo che vira a un altro colore, senza soluzione di continuita’».
Questo cambia l’immaginario della Pompei antica?
«Non credo proprio. Ci sono esempi ma non sono numerosi. Essendo un prodotto secondario di fenomeni naturali non ha a che fare con la cultura artistica del tempo. E’ interessante ma non mi pare il caso di farne uno scoop».
Quindi il rosso pompeiano non e’ messo in discussione?
«Esiste ed e’ un’altra ocra, come e’ un’ocra il giallo. Progetti di ricerca sul colore che vedono collaborare fisici e archeologi ce ne sono stati molti, soprattutto sul marmo colorato della statuaria».

Autore: Sara Ricotta Voza

Fonte
: La Stampa.it, 16-09-2011

Segnala la tua notizia