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MARIGLIANO (Na). Necropoli saccheggiata, inchiesta della procura.

Una ventina di tombe a cassa di epoca sannitica saccheggiate e distrutte. Le pesanti pareti di tufo spezzate sotto i colpi di pale e picconi. I frammenti ossei degli inumati gettati nel materiale di risulta delle nuove trincee fognarie. I preziosi corredi funerari trafugati. Solo pochi frammenti di ceramica antica con resti di cornici modanate sono ancora visibili.
È scempio nella necropoli venuta alla luce e distrutta nel cantiere dei lavori di infrastrutturazione dell’area degli insediamenti produttivi a Marigliano. Nessuna tutela e nessuna forma di messa in sicurezza era scattata per il sito archeologico giudicato dagli esperti di eccezionale importanza. Secondo le prime ipotesi, le tombe danneggiate risalirebbero presumibilmente al VI secolo a.C., ma non si esclude che accanto alla necropoli sannitica sia stata intercettata e distrutta anche una seconda necropoli di epoca romana.
Ritrovamenti di cui nessuno delle autorità competenti era al corrente. Sono stati gli abitanti di via Sentino, insospettiti dallo strano via vai di persone, che andava avanti da circa un mese, a dare l’allarme. Era soprattutto nel tardo pomeriggio che strani personaggi arrivavano nel cantiere e andavano via a mani piene.
Vasellame, anfore, reperti metallici, prezioso materiale funerario depredato dalle tombe che poi sono state anche parzialmente distrutte. Ed è proprio su questi oltraggi che ora dovrà far luce l’inchiesta della magistratura di Nola, sollecitata dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta. Le indagini saranno affidate al Nucleo speciale dei carabinieri.
Il responsabile dell’ufficio di Nola del Ministero ai beni culturali, Giuseppe Vecchio, è furente: «Nessuno ci ha avvertito. È pazzesco. C’è addirittura una perizia giurata in cui è stato attestato che nell’area non vi era nulla di archeologicamente rilevante».
I magistrati ora dovranno accertare eventuali responsabilità sulle omissioni e i danni aggravati al patrimonio culturale rinvenuto che appartiene allo Stato. Nel frattempo la Soprintendenza ha predisposto gli opportuni rilievi per classificare il sito e procedere allo scavo archeologico di tutta l’area circostante.
Si pensa che dalle viscere della terra possano emergere altri importanti tesori. Ad avvalorare questa ipotesi, la scoperta avvenuta qualche anno fa nel sito di Ponte delle Tavole, dove fu rinvenuta una villa di epoca imperiale impiantata su resti sannitici.


Fonte: Il Mattino 03/05/2007
Autore: Anita Capasso
Cronologia: Protostoria

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