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DUINO AURISINA (Ts). La grotta del dio Mithra.

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Questa importante cavità venne scoperta nel 1963 da alcuni speleologi della CGEB, nel corso di una battuta di zona nella striscia di terreno compresa tra la linea ferroviaria e la SS 202 all’altezza di Duino.
Dopo lo sbancamento di oltre due metri di materiale detritico, apparvero le prime vestigia di numerosi resti archeologici romani, tra i quali un pilastrino con un’iscrizione incompleta, vari frammenti di bassorilievo, resti di vasellame, numerose lucernette, tegole, tavelle e 98 monete delle quali buona parte non classificabili per il cattivo stato di conservazione.
A questo si deve aggiungere anche la scoperta di una pietra cubica di 50 cm di lato, che con tutta probabilità servì da ara sacrificale.
Dagli oggetti ritrovati, si potè dedurre con facilità che la cavità era stata usata come tempietto ipogeo dedicato al dio Mithra.
Nel 1976, la Soprintendenza Archeologica di Trieste iniziava una consistente e sistematica campagna di ricerche, dapprima per liberare la cavità di tutte le macerie, successivamente per investigare i sottostanti livelli preistorici, ricchi di manufatti che andavano dall’età del ferro sino al neolitico.
duino 2Scavi successivi, per lo più volti ad intaccare gli strati sottostanti, dettero alla luce resti appartenenti all’età del ferro, rappresentato da resti della cultura dei castellieri, Lubiana, Vucedul e ceramiche a Besenstrich. Al neolitico invece si associano dei vasi a fondo cavo, decorati con incisioni, pochi frammenti di ceramica impressa e due frammenti di vaso a bocca quadrata.
Un ulteriore scavo, condotto fino all’antico pavimento stalagmitico, ha reso soltanto un radio ed un’ulna di Rhinoceros.
Successivamente la cavità è stata sistemata ricostruendo il tempietto con i calchi delle lapidi, delle arette e dei due banconi laterali. Oggi questo risulta essere l’unico Mitreo in cavità esistente in Italia e quindi costituisce una vera e propria rarità.
Attorno all’ingresso è stato eretto un recinto munito di un cancello per evitare gli scavi abusivi e le chiavi sono custodite dalla locale Soprintendenza.

Duino. Grotta del Dio MithraLa grotta del Dio Mitra, nell’area delle fonti del Timavo, è una preziosissima reliquia del passato, una finestra sulla storia più antica.
Si tratta di una cavità naturale in cui si praticava il culto misterico del dio Mitra, diffuso nel mondo romano dalla fine del I secolo sino al trionfo del cristianesimo. Al centro della grotta si trovano due banconi paralleli e tra di essi un blocco di calcare, squadrato, su cui veniva spezzato il pane durante le cerimonie religiose.
Sulla parete di fondo trova spazio il calco di una lapide sostenuto da delle colonnine: raffigura il dio Mitra mentre uccide il toro primigenio. Così recita la dedica: “All’invitto dio Mitra Aulo Tullio Paumniano offre per la sua salute e per quella dei suoi fratelli“.
Nella grotta, inoltre, sono state trovate moltissime offerte: circa 400 monete, la più antica delle quali fu coniata da Antonino Pio, 160 lucerne e un gran numero di vasetti, tutti databili tra il I e il V secolo d.C.
La grotta del Dio Mitra è piuttosto nascosta ma di facile accesso. Dista circa due chilometri dalle fonti del Timavo, in direzione di Duino. Si percorre la statale 14, sino al bivio che porta al centro di Duino. Poco dopo l’incrocio, sulla sinistra, si incontra una stradina che porta alla caserma della Forestale. Raggiunta la caserma si imbocca un largo tratturo sulla sinistra. Si prosegue e, prima di raggiungere il sottopassaggio dell’autostrada, si imbocca il sentierino che scende verso il basso. La grotta del Mitreo è proprio lì.

Info:
La grotta del Mitreo si può visitare tutti i giovedì, dalle 9,30 alle 11. Per visite in altri orari si può contattare la Soprintendenza Archeologica del Friuli-Venezia Giulia allo 040 43631.

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