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Cinzia Loi. Catalogare i palmenti sardi con l’archeologia partecipata.

palmenti

Il contest fotografico ‘Lacos de Catzigare. I palmenti rupestri di Ardauli’ ha consentito di identificare molte strutture mai catalogate.
Il piccolo borgo di Ardauli (Sardegna centrale) è dominato da dolci colline dove prosperano l’oliveto e il vigneto lavorati ancora con metodi tradizionali. Nelle vigne la vite è allevata ad alberello, l’aratura avviene ancora con l’asino, e si coltivano decine di uve differenti.
Quello di Ardauli è anche un territorio particolarmente ricco di palmenti rupestri, chiamati qui lacos de catzigare (vasche per la pigiatura), alcuni dei quali utilizzati fino ai giorni nostri. La tipologia più comune, scavata nella roccia affiorante, è costituita da un sistema di due vasche comunicanti attraverso un foro o un’apertura a canaletta.
Fin dal 2013 i palmenti rupestri di Ardauli sono stati oggetto di approfondite ricerche archeologiche. Per proseguire il lavoro di indagine, nel 2020 l’associazione Paleoworking Sardegna ha proposto un metodo originale di ricerca partecipata: un contest fotografico sui lacos de catzigare meglio conservati del territorio ardaulese dal titolo Lacos de Catzigare. I palmenti rupestri di Ardauli. Un’iniziativa che ha segnato l’inizio di una collaborazione con quel territorio che continua ancora oggi…

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