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BELLUNO. I torchi riscrivono la storia romana.

Forse i cippi gromatici, le pietre cioè usate nella centuriazione romana e presenti a Belluno in gran numero come pietre di confine, potrebbero essere elementi di torchi usati per la spremitura.

La nuova proposta d’interpretazione viene avanzata da Jacopo Turchetto, ex alunno del Liceo Classico Tiziano che ora sta frequentando i corsi di specializzazione in archeologia presso l’Università di Padova. Il dubbio è nato proprio dal fatto che il numero dei cippi presenti nella Val Belluna è molto alto ed arriva a circa un centinaio: troppi rispetto alle dimensioni e alla struttura morfologica del territorio.

Davanti ad un pubblico formato da alunni di classi diverse, nei giorni scorsi Jacopo Turchetto è intervenuto proprio in quella che fino a qualche anno fa è stata la sua scuola parlando di Assetto territoriale della Val Belluna in epoca romana: tradizioni, credenze e verifiche sul territorio. Scoperte, quelle dello studioso bellunese, in base alle quali è legittimo rivedere tutto il sistema della centuriazione e che potranno offrire anche elementi utili per lo studio del tracciato della Via Claudia Augusta Altinate.Attraverso un’attenta lettura filologica dei documenti ed un confronto fra le varie fonti, una ricognizione sul territorio ed uno studio comparato di simili elementi che si ritrovano in aree diverse del Mediterraneo, Turchetto ha avanzato l’ipotesi che in realtà queste pietre presenti in Val Belluna siano quindi elementi di torchi usati per la spremitura. Di noci o addirittura vino.

L’ipotesi è stata confortata anche dal parere di alcuni tecnici della Facoltà di Agraria della stessa Università di Padova che hanno ritenuto i torchi adatti per la spremitura di un prodotto molle.Il passo successivo di Turchetto è stato quello di cercare in loco testimonianze dell’esistenza in passato nelle nostre zone della coltivazione della vite: riscontri inconfutabili trovati nell’opera dello storico Giorgio Piloni e in alcune relazioni dell’Accademia degli Anistamici dove si parla di vigneti e di produzione di vino. Un’attività che sarebbe stata compromessa per sempre da una gelata fuori stagione avvenuta alla fine del 700; altra prova va ricercata in molti toponimi indicativi: La Vignetta, Vigna d’Oro, Col del Vin,…I risultati della ricerca di Jacopo Turchetto sono stati già resi noti nel corso di un convegno specialistico tenutosi a Verona e pubblicati anche sui Quaderni dell’Archeologia.


Fonte: Il Gazzettino on-line 28/02/2007
Cronologia: Arch. Romana

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