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Alessandro MANDOLESI. Etruschi in Piemonte.

Copertina_volume
L’Etruria e l’area subalpina occidentale attraverso i contatti del primo millennio a.C. e i documenti archeologici e artistici conservati in Piemonte.
Quaderni della Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo, 3, Torino 2009 – ISBN 978-88-902526-9-3
In questo volume si raccolgono, per la prima volta, le varie testimonianze presenti sul territorio piemontese riconducibili alla civiltà e alla cultura etrusca.
Si parte con i rinvenimenti di reperti etruschi nei siti archeologici della regione, diffusi almeno dall’VIII secolo a.C. e fino al III-II a.C., ovvero all’alba del processo di romanizzazione dell’area subalpina.
Si riconoscono tre grandi momenti che segnano le relazioni fra gli Etruschi e le locali popolazioni celto-liguri, caratterizzati dallo scambio non solo di manufatti ma anche di tecnologie e di ideologie di stampo mediterraneo.
La presenza di oggetti etruschi negli abitati, nei luoghi di culto e nelle necropoli subalpine testimonia la conoscenza e la penetrazione di spunti innovativi nell’artigianato locale, e, soprattutto, la diffusione di prodotti e di costumi di origine greca ed etrusco-italica, come quella del vino, bevanda che rivestì un posto importante negli scambi (forse assieme all’“oro golasecchiano”) fra Etruschi e genti dell’Italia nord-occidentale.
I pregiati vasi etruschi che accompagnano la diffusione del vino, e quindi della nobile pratica del simposio, sono simboli di agiatezza e di potere presso i capi delle comunità locali.
Il discorso si estende poi alle numerose raccolte etrusche presenti nelle collezioni del Piemonte, da quella più consistente del Museo di Antichità di Torino, dove è peraltro confluita una parte della raccolta formata da Luciano Bonaparte (fratello di Napoleone), ma anche di altre importanti sedi, quali l’Armeria Reale di Elmo_villanoviano_trovato_nel_Tanaro_ad_AstiTorino, il Museo Martini di Pessione, il Regio Collegio di Moncalieri, il Castello di Agliè, i musei archeologici di Cuneo, Asti, Biella, Novara ecc.
Conclude il volume un’appendice dedicata all’aspetto ancora inedito della diffusione ottocentesca del gusto “all’etrusca”, legato, nel Piemonte sabaudo, a valori culturali che, alimentati dalle fonti antiche, identificavano gli Etruschi come la prima potenza italiana estesa per terra e per mare (quindi precedente al dominio di Roma).
Questi richiami, sul piano artistico, si manifesteranno in uno stile molto in voga in Europa e anche alla corte sabauda parallelamente al grande sviluppo del gusto egittizzante.
Gabinetto_etrusco_di_Racconigi2Testimonianze esemplari in Piemonte di questo filone decorativo “all’etrusca” sono il pregevole “gabinetto etrusco” di Racconigi (ideologicamente concepito dal Palagi per rispondere alle aspirazioni unitarie dell’Italia del re Carlo Alberto); l’ariosa “sala etrusca” di palazzo Grosso di Riva presso Chieri e il policromo “ingresso etrusco” dell’Accademia Reale di Agricoltura di Torino.

Info:
Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo, Via Lagrange, 35 – 10123 Torino  Tel: 011-5118799 / 5118799 – E-mail: info@fondazionearte.it
Il volume è distribuito da ALL’INSEGNA DEL GIGLIO – www.edigiglio.it

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