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VENTOTENE (Lt). Un Museo Archeologico Subacqueo?

Sotto un cielo stellato di incredibile lucentezza, nello scenario incantato del giardino comunale di Ventotene, il 29 luglio scorso, alla presenza del Sindaco Giuseppe Assenso, il Direttore della Sezione Lazio del Ministero dei Beni Culturali, dott. Marchetti, e la Responsabile della Sovrintendenza dei Beni Archeologici del Lazio, dott.ssa Annalisa Zarattini, hanno presentato al folto pubblico presente un CD con le riprese subacquee del ritrovamento di alcuni dei relitti scoperti non lontano dalla costa di Ventotene ad una profondità di circa 100 metri.
E’ stato possibile localizzare i relitti e vedere le immagini del loro contenuto grazie ad una tecnologia molto sofisticata ed all’avanguardia messa a disposizione dalla società statunitense Aurora Trust che ha collaborato con la Sovrintendenza e con i tecnici  per la complessa organizzazione delle immersioni e del rilevamento di tutti i dati informativi che la ricerca richiede.
L’eco di questo eccezionale ritrovamento ha fatto il giro del mondo e dagli Stati Uniti, dove risiedono molte famiglie ventotenesi emigrate, si succedono telefonate con richieste di informazioni su quello che sta succedendo a Ventotene!
Ma le telefonate arrivano anche al Sindaco, dalla Francia e persino dalla Turchia. C’è ormai un’attenzione molto alta sui risultati dell’archeologia subacquea e sta cambiando l’idea stessa di museo, inteso non più come una fruizione colta di reperti conservati ordinatamente in un luogo artificiale come il Museo, ma come possibilità di fruire direttamente di spazi e reperti nel luogo stesso di ritrovamento, conservandone così intera la suggestione umana e culturale.
Ventotene si configura come un grande museo all’aperto ed il mare come un museo sommerso di cui sarà possibile vedere i reperti attraverso le telecamere, così come è stato possibile al pubblico presente il 29 luglio.
Quando le cataste di anfore e di suppellettili sono apparse sullo schermo, con straordinaria nitidezza, una grande emozione si è impadronita di tutti, abbiamo condiviso l’emozione che tanti archeologi hanno descritto nelle loro testimonianze di fronte ad una scoperta importante: una sensazione in cui si mescolano il sentimento del tempo e la ricchezza della cultura, la percezione della fragilità delle umane cose e la gioia della loro permanenza.
Quei cumuli di anfore ordinatamente adagiate sul fondo del mare, nell’ordine che i romani davano allo stivaggio, appena scomposto dall’allentarsi della cintura del fasciame di legno lentamente corroso dal mare, ha restituito a tanti secoli di distanza il senso della tragedia umana del naufragio e quello della ricchezza delle rotte commerciali che solcavano il mare di Ventotene.
Uno spettacolo unico che rende Ventotene una perla del Mediterraneo.


Cronologia: Arch. Romana
Link: http://www.auroratrust.com

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