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VALVASONE (Pn). Dagli scavi riemergono tracce delle fondamenta della porta medievale.

Riemergono, nel centro storico di Valvasone, le tracce delle fondamenta della porta cittadina medievale. A darne notizia è la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia. La scoperta è avvenuta nell’ambito dei lavori di ripavimentazione del centro storico di Valvasone tra le piazze Libertà e Mercato, commissionati dal Comune ed eseguiti con la sorveglianza archeologica, prescritta nella fase autorizzativa.
L’8 febbraio, nell’area dei lavori, sotto la sorveglianza dell’archeologo incaricato, Alexej Giacomini, e sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo Serena Di Tonto della Soprintendenza, si è deciso di ampliare le operazioni di scavo e di eseguire un piccolo saggio nel punto in cui, dalla documentazione pregressa, si ipotizzava la presenza della porta urbica della cinta muraria di epoca medievale. Si era già a conoscenza, grazie anche a pubblicazioni scientifiche, dell’esistenza delle mura in quell’area del borgo: furono realizzate nel 1350 circa e, come accadde a molte costruzioni difensive medievali, se ne perse traccia nei secoli. Si presume che in quel tratto scomparvero, come puntualizza il sindaco Markus Maurmair, nel corso del Settecento, in una fase di espansione urbanistica del centro.
La struttura individuata si conserva soltanto a livello delle sottofondazioni ed è realizzata a sacco, con due paramenti esterni in ciottoli legati con malta di calce. Pur spogliata e intaccata da alcuni scavi per la posa di sottoservizi, non c’è dubbio che sia ciò che resta della porta medievale della città. Le fondazioni proseguono per circa 6 metri di lunghezza, 1,3 di larghezza e andamento est-ovest. Una serie di interventi precedenti preclude la possibilità di mettere in luce per intero la struttura, il cui limite però è stato individuato e dal quale, con angolo retto, si sviluppa un fronte largo 160 centimetri, poco conservato in altezza in quanto compromesso da uno scasso per la posa in opera di servizi.
«Un ritrovamento prezioso per la ricostruzione della storia del borgo – osserva Maurmair –. Ci attendiamo, col prosieguo dei lavori, di ritrovare pure le tracce di un edificio abbattuto a fine Ottocento».
La nuova pavimentazione segnalerà la presenza di quest’ultimo, non dei resti delle fondazioni della porta («Privi di rilevanza in termini turistici»), che sono già stati ricoperti: non ci sono vincoli, i lavori potranno proseguire.

Autore: Andrea Sartori

Fonte: www.messaggeroveneto.it, 17 feb 2019

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