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UDINE. Ritrovamenti romani nel restauro di palazzo Dorta.

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All’angolo tra piazza Libertà e Mercatovecchio si alza uno storico palazzo udinese, Palazzo Dorta, dove trovava spazio il Caffè e premiata Pasticceria e confetteria Pietro Dorta & C. fin dalla seconda metà dell’800. Oggi, come abbiamo anticipato ieri, apre proprio all’angolo un nuovo locale – il Metropolis Urban Bistrot -, sulle ceneri di quello che chiuse nel 1958 e dove poi aprì il negozio di abbigliamento Metropolis. Proprio in questo palazzo, oggetto di restauro conservativo dallo scorso ottobre al termine del quale ospiterà uffici ed appartamenti, continuano le scoperte a testimonianza della storicità del posto.
Sono in tanti che si ricordano le belle pareti affrescate che in passato avevano fatto da contorno a un ristorante su due piani, il “Ristorante alla Loggia”. Il locale sorgeva nell’angolo del cinquecentesco palazzo Tealdi Campiutti Dorta, tra Piazza della Libertà e Via Mercatovecchio. Un palazzo che ebbe nei secoli diverse funzioni divenendo poi luogo di incontro della nobiltà e di personalità di spicco in transito.
Nel 1840 fu aperto il Caffè dei Commercianti mentre l’acquisto da parte dei fratelli Dorta arrivò nel 1864. La denominazione “Caffè e premiata Pasticceria e confetteria Pietro Dorta & C.” risale al 1879: da questo momento il locale divenne il punto di incontro non solo di importanti uomini udinesi, ma anche di politici e letterati che venivano da fuori regione. Se al piano di sotto, infatti, trovava spazio una rivendita di giornali, al primo piano si potevano trovare salottini dove si tenevano incontri e riunioni. Si dice infatti che a passare di qui siano stati anche personaggi come Gabriele D’Annunzio, oltre che ufficiali, giornalisti e professionisti di vario titolo da tutta Italia.
Stanno dunque proseguendo i lavori di restauro conservativo dello storico Palazzo Dorta a Udine, iniziati lo scorso ottobre su commissione dell’imprenditore Alessandro Salvatelli, che hanno permesso di mettere in luce nel sottosuolo strutture di edifici pertinenti sia all’epoca medievale che a quella romana, rivelando novità di grande interesse storico. Tutte le opere di scavo si svolgono sotto la sorveglianza archeologica da parte della ditta Arxè s.n.c., ad opera del dott. Giulio Simeoni, e la direzione scientifica del funzionario archeologo Giorgia Musina per la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia.
Fin dalle prime settimane le indagini archeologiche hanno portato alla scoperta e alla documentazione di testimonianze riconducibili a strutture di un precedente palazzo di epoca tardo medievale e rinascimentale, andate distrutte a seguito di un rovinoso incendio testimoniato da evidenti tracce di carbone e cenere. Il rinvenimento di due monete, ora in corso di studio, consentirà di datare con più precisione l’evento distruttivo. Di particolare rilevanza inoltre è stata la scoperta, in una buca a ridosso di un muro portante, di un vaso completamente integro, evento piuttosto raro in un contesto archeologico, soprattutto a seguito di un episodio disastroso come quello che ha colpito il palazzo antico.
Il rinvenimento più interessante e inaspettato è tuttavia quello di due strutture murarie tra loro ortogonali, di cui si conserva solo la fondazione. È stato possibile datare queste strutture, scoperte a circa 2,5 m di profondità in una zona interna del palazzo, all’epoca romana repubblicana (I sec. a.C. – I sec. d.C.) grazie alla presenza di frammenti di anfore negli strati che vi si appoggiano.
Tali evidenze potrebbero essere poste in relazione con le tracce insediative di età romana messe in luce lo scorso agosto durante i lavori di risanamento conservativo della vicina via Mercatovecchio, per la prima volta chiaramente documentate nel centro di Udine.

Fonte: www.udinetoday.it, 12 giu 2020

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