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SARDEGNA. Tra Sardi e Fenici alla ricerca delle tradizioni, del mare e del benessere.

1° giorno Villasimius- Cuccureddus. L’itinerario ci porta intorno al golfo di Cagliari, in zone molto famose per le spiagge e il mare. C’è la possibilità di effettuare queste escursioni anche dalle località balneari di soggiorno, ad esempio da Villasimius, centro abitato sin dall’età prenuragica fino a Capo Carbonara a sud. Nei pressi dell’abitato si può l’importantissimo sito di Cuccureddus, scavato in anni recenti (vedi sala del Museo archeologico): una punta scoscesa, appena avanzata nel mare, su cui trovò posto un piccolo luogo di culto di epoca fenicia, utilizzato per diversi secoli. La posizione ne fece uno dei punti fermi della navigazione antica che segnalavano la presenza di un approdo per gli scambi commerciali che avvenivano sotto la garanzia della divinità adorata nel santuario. I Fenici si stabilirono sulla più bassa delle colline e vi costruirono un fondaco commerciale con un luogo sacro che, in breve, costituì un luogo d’incontro per i navigatori che frequentavano quelle acque. Cucureddus era il primo approdo per le navi provenienti dal Lazio e dalla Campania e una tappa fondamentale sulle rotte da e per la penisola iberica, la Sicilia e la costa africana. Presso il santuario, sono state rinvenute anche abitazioni private e magazzini adibiti allo stivaggio e alla conservazione delle derrate. I reperti degli scavi compiuti intorno a Villasimius si possono ammirare nel locale Museo civico archeologico, fra i più significativi quelli provenienti dal tempio fenicio di Cuccureddus e da insediamenti romani.
Il percorso espositivo del Museo – che ha una forte impostazione didattica e si consiglia in particolare per chi lo faccio visitare a bambini e ragazzi- si articola in 4 sale che corrispondono ad altrettanti temi fondamentali per la storia di Villasimius e del territorio circostante: Sala del santuario di Cuccureddus, meta sacra ma anche riferimento per gli scambi commerciali dal periodo fenicio fino al tramonto dell’Impero Romano (VII sec. a. C. – V sec. d. C.); Sala del territorio, con ritrovamenti risalenti soprattutto al periodo romano (II sec. a. C. – IV sec. d. C.); Sala del mare, luogo di scambio e testimone di culture differenti (VI sec. a. C. – VI sec. d. C.); Sala del relitto dell’Isola dei Cavoli, in cui sono esposte armi e parte del carico di una nave spagnola naufragata intorno al XV sec. d. C.. Ancora un intrecciarsi di culture, ancora il mare e i commerci come comune denominatore del territorio.

2° giorno Villasimius – Capo Carbonara (5 km). Anche qui la natura incontaminata e ricca di fascino, di profumi e di colori fa da padrona e accompagna che si spinge fino a capo Carbonara, con le bellissime spiagge, il piccolo stagno di Notteri e un lungo tratto di mare che forma l’Area marina protetta di Capo Carbonara. Alcuni resti di tombe rupestri sono visibili in prossimità della spiaggia del Riso. In loco è possibile effettuare escursioni marine che permettono di godere della bellezza e ricchezza del fondale dell’area protetta e consigliano di dedicare almeno una giornata a questo ambiente naturale di rara suggestione.

3° giorno Villasimius – San Priamo (37 km). Da Villasimius,  lungo la Costa Rei verso nord si giunge a San Priamo, la cui chiesa settecentesca conserva all’ interno una domu de janas e una piccola sorgente: testimonianze potenti degli antichissimi culti dell’Isola. Poco distante, nel Comune di San Vito, il nuraghe Asoru, con una torre centrale alta 7 m.
Sulla strada per Muravera si può giungere, con una breve deviazione, a Torre Salinas ove si può godere il piacere di una costa ancora incontaminata, di spiagge bianchissime, dello stagno stagno delle Saline e di una torre di avvistamento risalente al XVII secolo. Ancora mare e natura vi faranno compagnia.
In direzione opposta, verso Cagliari, si incontra prima una zona pianeggiante, costellata di piccoli stagni, poi immergersi in conformazioni rocciose via via sempre più imponenti. Si giunge all’arco dell’Angelo, grande punta di granito rosato, e poi al passo del Colombaccio (m 426). Dell’ambiente montagnoso sono raccolte testimonianze nel Museo del cervo sardo, allestito nella caserma della guardia forestale “U. Noci”, raggiungibile dal passo, che conserva reperti riguardanti la specie protetta e in pericolo di estinzione. Il paesaggio è caratterizzato prevalentemente dalle foreste che ricoprono le cime circostanti.

4° giorno Villasimius – Quartu Sant’Elena (48 km). Sulla via del ritorno merita una sosta Quartu Sant’Elena dove c’è l’opportunità di “incontrare” la Sardegna tradizionale visitando il Museo etnografico “Il ciclo della vita”. Situato nel centro storico, il museo, frutto del un sapiente restauro di una tipica abitazione, custodisce una collezione di circa 5.000 pezzi etnografici: attrezzi del lavoro agropastorale e domestico, arredi, capi d’abbigliamento, monili, oggetti della devozione popolare, documenti cartacei, foto d’epoca, ecc… . Il materiale, reperito in diverse zone della Sardegna, documenta modalità di lavoro, di vita quotidiana, credenze e  pratiche comuni a tutta l’area regionale. Il visitatore può facilmente cogliere le analogie, attraverso le quali è stato vissuto nei secoli da poco trascorsi il percorso esistenziale e la qualità del lavoro della società tradizionale sarda.
Dalla tradizione allo sport: a nord di Quartu Sant’Elena, presso il comune di Sinnai a chi ama andare in bicicletta o fare escursioni a piedi   consigliamo di inoltrarsi lungo i sentieri dei Monti dei Sette Fratelli paradiso per i bikers e per chi ama le sane camminate. Il paesaggio granitico tipico della Sardegna, la presenza di macchia mediterranea, ma anche di ampie zone boschive, popolate da numerosi esemplari di cervo sardo e da tante altre specie faunistiche fanno di queste  montagne un’oasi naturalistica unica.
Dal passo si discende per poi tornare nuovamente a Cagliari. Nei pressi del comune di Settimo San Pietro si trova la Zona archeologica nuragica del Pozzo Sacro di Cuccuru Nuraxi.

Anche in quest’area non mancano importanti feste tradizionali: a Villasimius, la terza domenica di luglio, la Festa della Madonna del Naufrago nel corso della quale un corteo di barche raggiunge l’isola per rendere omaggio alla statua della Madonna, immersa sul fondo del mare alla profondità di dieci metri. La festa continua a terra, con spettacoli musicali e fuochi d’artificio; a Quartu, a metà settembre, si svolge la Mostra dell’Uva, Pane e Dolci del Campidano.

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