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ROMA. Pompei, un terreno unico al mondo.

Difficile pensare a Pompei senza eruzione, lontana da quell’ultima stagione che ha riconsegnato la vita quotidiana della romanità. Difficile, anzi secondario, non solo per chi l’ha scoperta ma anche per coloro che l’hanno indagata fino a una decina di anni fa. Eppure al di sotto delle pomici e dei lapilli, dei pavimenti a mosaico, ci sono tracce secolari di esperienze di vita che aspettano di essere conosciute e interpretate.
A queste scoperte, che fanno riscrivere la storia della Pompei più antica, è stato dedicato il convegno internazionale: «Nuove ricerche archeologiche nell’area vesuviana (scavi 2003-2006)» organizzato a Roma, palazzo Venezia, dalla Soprintendenza archeologica di Pompei, insieme con l’Istituto nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte e con la Soprintendenza speciale per il Polo museale romano.
Tre giorni intensi di relazioni e dibattiti, seguiti da un pubblico attento, che hanno anche compreso interventi su Ercolano e su quell’enciclopedia materiale (fauna, tecniche di lavorazione, ceramiche, reperti in metallo, osso, ambra) di Poggiomarino, il cui abbandono nel VI secolo a.C. si lega sempre più alla nascita organizzata di Pompei.
Tutti gli studiosi che hanno partecipato, provenienti da istituzioni italiane e straniere (atenei di Napoli, Perugia, Calabria, Siena, Trieste, «La Sapienza» di Roma, Alicante, Uppsala, Nimega, Sheffield, Helsinki, e poi la British School at Rome, gli Istituti Deutsches Archäologisches di Berlino e di Studi paleologici di Kyoto), hanno sottolineato l’apertura del soprintendente Pietro Giovanni Guzzo alla collaborazione, ciascuno consapevole del privilegio di indagare un terreno unico al mondo.
Partendo sempre dalla documentazione dei primi scavi, i risultati dei saggi e delle prospezioni con geo-radar hanno definito e modificato molti dati relativi alla costruzione e al rifacimento di quartieri e abitazioni, riportando alla luce migliaia di frammenti ceramici, di pezzi di intonaco, di elementi strutturali in tufo, calcare, laterizio, con stratigrafie in sequenza.

L’articolo integrale è disponibile nell’edizione stampata de  Il Giornale dell’Arte – marzo 2007
  


Fonte: Il Giornale dell’Arte on line 01/03/2007
Autore: Marisa Ranieri Panetta
Cronologia: Arch. Romana

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