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ROMA. L’Arma per l’Arte e la legalità.

Un decreto atteso da anni quello che venerdì scorso è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e che rappresenta un vero giro di vite contro i reati al Patrimonio Culturale.
Il provvedimento, che ora è atteso in Parlamento per il varo definitivo, introduce nuovi reati e incrementa le pene per ricettazione e riciclaggio legati all’arte, l’impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, ove il fatto abbia ad oggetto i beni culturali, il possesso ingiustificato di metal detector.
Mentre prevede aggravanti per le devastazioni e i saccheggi, quando questi abbiano colpito beni culturali, musei o aree archeologiche e rafforza gli strumenti di indagine. In pratica, grazie alle pene più severe, saranno possibili anche per i reati contro il patrimonio arresti in flagranza, processi in direttissima, intercettazioni. E si avrà uno strumento più efficace contro il traffico d’arte, fonte di finanziamento sempre più utilizzata da terrorismo e criminalità organizzata.
“Abbiamo raddoppiato le pene e previsto la fattispecie del furto di bene culturale che è diverso dal semplice furto. Inoltre siamo intervenuti sul danneggiamento dei beni, l’imbrattamento e il deturpamento e sulla contraffazione di opere d’arte e il riciclaggio”. Così il ministro Franceschini ha annunciato a Pompei, durante l’inaugurazione della riapertura della casa dei Vettii,

Fonte: www.quotidianoarte.it, 26 dic 2016

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