Archivi

ROMA. Dalla periferia riaffiorano sei importanti statue imperiali.

E’ una di quelle zone di immediata periferia a metà fra campagna e città, come spesso ancora accade a Roma, fra le statali Anagnina e Tuscolana, nei pressi dell’innesto con il G.R.A. Eppure, anche in zone così lontane dai fasti del centro, si possono rinvenire tracce preziose dell’antichità: ieri, proprio nel corso di indagini archeologiche di tutela nell’ambito della realizzazione del Piano di Zona Edilizio “Anagnina 1”, all’interno di una vasca pertinente a una villa romana, sono state rinvenute sei pregevoli sculture in marmo, per lo più databili agli inizi del III secolo d.C.
Si tratta di un busto con ritratto e due teste ritratto di personaggi maschili della famiglia imperiale dei Severi, un ritratto femminile della stessa famiglia dei Severi, un ritratto di bimba coevo e una statua probabilmente di Zeus raffigurato nudo e a grandezza naturale. E’ stata inoltre recuperata un’Erma arcaizzante a grandezza maggiore del vero.

Una scoperta «eccezionale» per genere e qualità
La scoperta è stata definita «eccezionale», per la qualità delle sculture ma anche perché i ritratti sono di personaggi della famiglia dell’imperatore Settimio Severo. Nell’area erano già state rinvenute altre pregevoli sculture, come una raffinata testa maschile in terracotta di stile ellenistico, più grande del naturale, un ritratto maschile della fine del I secolo d.C. ed un rilievo marmoreo, riutilizzato nelle murature, raffigurante un Galata morente.
L’ipotesi degli archeologi è che nella zona ci fosse la villa di un funzionario imperiale di altro rango, collegato ai Severi, ipotesi rafforzata dal fatto che nei pressi del sito si trovano i resti di un mausoleo, che confererebbe la consuetudine del II-III secolo di seppellire il signore accanto alla sua dimora. I sei pezzi ora saranno disposti nel Museo Nazionale Romano e saranno conservati nella sede delle Terme di Diocleziano.

Fra riaperture e nuovi allestimenti, l’archeologia di Roma sta vivendo un buon periodo
Già nel 2009, durante gli scavi della nuova linea della metropolitana, affiorarono altri importanti luoghi della Roma imperiale, identificati nell’Ateneo di Adriano e nella Coenatio Rotonda della Domus Aurea. Nell’ultimo anno, comunque, gli interventi sui tesori archeologici di Roma si sono fortunatamente moltiplicati: i Fori hanno una nuova illuminazione permanente, la Villa dei Quintili si può visitare con un percorso migliorato, la Casa delle Vestali e il Tempio di Venere e Roma sono stati riaperti dopo almeno vent’anni di restauri, come il terzo ordine e i sotterranei del Colosseo. Che finalmente sarà restaurato con i 25 milioni promessi da Diego della Valle, primo importante caso di mecenatismo privato che il Ministero vuole fortemente incentivare. Intanto, è appena partita la corsa per trovare i finanziamenti per il prossimo, ambizioso restauro, quello del Mausoleo di Augusto, che si vorrebbe riportare a condizioni migliori entro il 2014, anno del bimillenario della morte del primo imperatore romano.

Fonte: Il Sole 24 Ore on line, 9 febbraio 2011

Segnala la tua notizia