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POZZUOLI (Na). Riapre la Cattedrale di San Procolo Martire.

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pozzuoliFinalmente dopo cinquant’anni, riapre a Pozzuoli la Cattedrale di San Procolo Martire restaurata su progetto del prof. Marco Dezzi Bardeschi finanziato dall’art. n. 4 della Legge 18.04.1984 n. 80 e dai fondi P.O.R. Campania 2000/06. 
Le attività di restauro, seguite all’incendio divampato tra il 16 e il 17 maggio del 1964 che distrusse l’edificio barocco,  concepito tra il 1632 ed il 1649, su impulso del vescovo Martín de León y Cárdenas, sulle rovine dell’antico tempio romano preesistente, iniziarono nel 1968. Nel corso dei lavori gli scavi archeologici hanno determinato un mutamento delle condizioni previste nel progetto originario facendo riemergere alla luce un preesistente insediamento di epoca romana che si estendeva su uno o due livelli sotto la superficie stradale.
Il fenomeno del bradisismo che colpì Pozzuoli nel 1970 e nel 1983, nonché il conseguente abbandono dell’intera rocca del Rione Terra, contribuì notevolmente a peggiorare la situazione seguita alla devastazione dell’incendio del 1964 e alla incertezza dei lavori di restauro. Finalmente la monumentale cattedrale episcopale, sfigurata dai vandali del ventesimo secolo, segno indelebile della continuità cristiana della città, ha potuto essere ricostruita. Un intervento che, seguendo il principio delle carte internazionali sul restauro del “minimo intervento”, ha consentito la salvaguardia del monumento, assicurandone al contempo un corretto processo di conservazione che ha restituito alla chiesa la sua originaria funzione di luogo di culto e ne ha consentito la precisa comprensione nel tempo sia delle diverse fasi storiche che delle loro stratificazioni.
Al momento mancano, per carenze di fondi, la sistemazione della torre campanara il cui progetto, nel corso degli anni, è stato più volte modificato, e il museo delle opere del duomo, un lapidario, previsto al livello inferiore della cattedrale nonché della casa canonica. Tuttavia l’intervento è risultato parte integrante del percorso archeologico realizzato nella sottostante città d’epoca romana. L’apertura del duomo e del percorso archeologico rappresentano solo una parte dell’acropoli puteolana, intervento realizzato grazie ai fondi dello Stato e dell’Unione europea. Se c’è l’intenzione di intervenire con un progetto organico sull’intera rocca, occorre nello stesso tempo valutare l’ipotesi di successivi interventi con finanziamenti privati, sempre sotto il rigoroso controllo pubblico.
Il progetto è stato realizzato ottenendo nel corso degli anni le necessarie autorizzazioni da parte della Direzione Regionale dei Beni Culturali della Campania e delle due Soprintendenze competenti per la tutela dei beni archeologici e storico-architettonici. Quest’ultima, inoltre, si è assunto l’onere di provvedere al restauro delle tele con fondi Ministero dei Beni culturali del 2009.
A breve l’uscita di un volume curato dalle due Soprintendenze per meglio chiarire i motivi per i quali solo oggi la cattedrale è ritornata ai suoi antichi splendori e consegnata ai puteolani, avvalendosi dei documenti conservati presso l’Archivio Storico della Diocesi di Pozzuoli e della Soprintendenza BAPSAE di Napoli e Provincia.

Redattore: Renzo De Simone

Fonte: MiBACT, 8 mag 2014

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