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Paolo BERGAMO: Le ceramiche preistoriche e le immagini nella pietra.

“E’ scritto nella Pietra” – Macro Edizioni

La terra conserva memorie antropomorfe. Immagini matrici nelle memorie della terra. Immagini create.

La terra conserva memorie antropomorfe.

La lettura delle immagini nella pietra è una capacità della mente umana, scomparsa da circa 2.000 anni. Antecedentemente, tutti i Popoli detenevano questa capacità che nacque oltre11.000 anni or sono, in concomitanza alla strabiliante capacità di produrre la Ceramica.

Esistono molte antiche testimonianze sulla presenza di immagini nella pietra. Gli indi, gli asiatici, gli Egizi e i preamerindi vedevano le immagini nella pietra. La più famosa testimonianza è quella di Isaia che si adirò con gli ebrei dicendo loro: “Non dovete adorare le immagini nella pietra. Quelli non sono Dèi. Quelle sono opere di altra mano”.

Un’altra celeberrima testimonianza ci viene da Leonardo da Vinci il quale scrisse: “Nelle crepe dei muri, vedo degli eserciti che si danno battaglia”.

Venendo alla nostra epoca, il famoso scenografo Piero Tellini, impiegò gli ultimi 20 anni della sua vita (dal 1965 al 1985) nel cercare pietre in tutto il mondo. Egli trovò la sua prima “pietra-animabile” in quel di Ansedonia (Toscana) e rimase così colpito dalle figure che emergevano e dalle storie che poteva ricostruire, che finì per trascurare il suo impegno di scenografo.

Per altro, l’Archeologia Ufficiale riconosce alcune Ere Umane preistoriche proprio dalle figure impresse in varii ciottoli (Culture morfolitiche di Helenà e di Dharvent). In alcune vi sono solo uomini. In altre vi sono teste di uomini e di animali unite per la nuca.

Ma veniamo alla ceramica. L’archeologia conosce delle ceramiche che risalgono ad oltre 11.000 anni. Però, in quel periodo, gli antropologi ci dicono che l’Uomo era appena capace di lavorare delle schegge di selce. Non solo. L’antropologia ha constatato che, da quella data, l’Uomo regredì.

Questa regressione coincide con il ritrovamento di spessi strati alluvionali, sparsi un po’ ovunque nel mondo e ci indica che il fenomeno fu dovuto ad una catastrofe mondiale.
La regressione durò circa 4.000 anni. Poi, quasi simultaneamente, nacquero tutte le nuove Civiltà storiche umane.

Comunque, sia prima sia durante sia dopo la regressione, l’arte della ceramica fu sempre ad alto livello. Questo fatto ci meraviglia al di là di ogni limite perché l’arte della ceramica è uno degli impegni più ostici poiché richiede elevate conoscenze nella scelta dei materiali, nelle varie fasi di modellazione, nei problemi della cottura e del raffreddamento, nella pittura, nella capacità di produrre colori, nelle capacità di incidere, nelle capacità prospettiche.

Tutti questi problemi coinvolgono molte Arti: il disegno, la scultura, l’architettura, la matematica, la fusione, ecc, ecc.. Non vi sono spiegazioni plausibili alla presenza di milioni di oggetti di ceramica, in tempi preistorici.
E dovremmo riflettere profondamente su questo mistero nel quale sono coinvolte anche tutte le opere litiche delle caverne e quelle esposte al sole.
Una parte di questo mistero può essere spiegata con una risposta misteriosa, ancora più grande.

Immagini matrici nelle memorie della terra.
Secondo gli studi che conduco da circa 6 anni, sembra che la Terra detenga una sorta di virtù mnemonica animata.
In pratica, le concrezioni minerali che si sedimentano, sembrano disporsi automaticamente in un ordine ben definito. Esse si interpongono e si sovrappongono, formando numerosi livelli, composti da piccoli insiemi minerali.
Ogni insieme tende a disporsi producendo una figura con caratteristiche morfologiche umane, semiumane o animali.
In questo modo, possiamo trovare nelle pietre immagini di migliaia di tipi umani diversi, migliaia di animali diversi, pesci, dinosauri e quanto altro.

Questo fatto ha già dell’incredibile ma, nelle immagini che emergono dalla pietra, troviamo anche l’abbozzo di “strutture” tecnologiche. Tutte le immagini sono antropoformizzate ossia umanizzate e animalizzate.

Immagini create.

Nelle opere rupestri, quali pitture e graffiti e in alcuni manufatti in pietra o ceramica, troviamo molto di più, nel senso che troviamo delle intere storie.
Ciò appare chiaramente in un reperto molto conosciuto come quello della “Ciotola di Uruk”. http://www.ontoro.it/atlantide/atlantide.htm
http://www.ontoro.it/atlantide/ATLAN_7.html
Il reperto è stato datato al protosumerico (circa 7.500/8.000 anni) ed è conservato a Baghdad, nel Museo dell’Iraq. (se ancora esiste dopo questa ultima guerra).
La sua fattura è molto fine e complessa e non dovrebbero esistere tali oggetti in quel periodo. Infatti è ricchissimo di immagini subliminali (subliminali per noi, oggi).

La prima immagine che risalta è quella del Toro. Ma in esso vi sono migliaia di immagini subliminali che mostrano un Popolo misterioso, con personaggi riccamente addobbati, che, sicuramente, era presente ad Uruk, in quel periodo.
Fra le tante immagini, vi è quella della “Nave dei Morti”, un’iconografia più tarda che troviamo sia fra Sumeri sia fra gli Egizi. E le ultime ricerche sembrano dimostrare che la ciotola possa essere usata anche come un planisfero.

Insomma, queste immagini sembrano fatte ad arte da persone che conoscevano bene sia le proprietà delle concrezioni minerali, sia quelle della ceramica, sia la disposizione dei continenti, sia molte discipline scientifiche.

Abbiamo trovato gli Atlanteidei?.

La ricerca è stata pubblicata dalla Macro Edizioni, nel testo “E’ scritto nella pietra”, autore Paolo Bergamo, studioso di ontologia.
Il Bergamo ha estratto migliaia di immagini da altre opere litiche preistoriche.

Mail: info@ontoro.it
Cronologia: Preistoria
Link: http://wwwontoro.it

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