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Michele Zazzi. La tomba del Morto a Tarquinia (VT).

tarquinia

La tomba del Morto fu scoperta nel 1832 in località Calvario (nella cd. necropoli di Monterozzi) a Tarquinia.
tarquiniaRisalente al VI secolo a.C. presenta un’unica camera a pianta quadrata, alla quale si accedeva tramite un breve dromos, priva di banchine e con soffitto a doppio spiovente. Si tratta di uno degli ipogei più piccoli (altezza 1,8 m; lunghezza 2,5 m) tra le tombe dipinte tarquiniesi.
La tomba non è accessibile e le pitture sono quasi del tutto deteriorate; per la ricostruzione dell’ipogeo e degli affreschi ci possiamo avvalere anche della descrizione di George Dennis (il noto autore di “The Cities and Cemeteries of Etruria” poté ammirare la tomba negli anni 1842 -1847) e delle copie ad acquarello del pittore Elio D’Alessandris databili al 1911 – 1912.
tarquiniaSulla parete di sinistra è rappresentata una scena (quella principale) di esposizione del defunto (prothesis) da cui prende il nome la tomba. Su di un letto posto al centro è adagiato il morto, con barba candida, vestito con tunica rossa e con il capo appoggiato su due cuscini. Accanto una giovane donna in piedi su uno sgabello si piega verso il defunto per calare sul volto di quest’ultimo un cappuccio.
Ai piedi del letto vi è una figura maschile che con una mano sembrerebbe aggiustare il sudario sopra i piedi della salma, mentre porta l’altra mano verso la testa in gesto di compianto. Dietro di lui un altro uomo, con una corona infilata sul braccio sinistro e nell’atto di mettersi con la destra una corona in testa, sembrerebbe partecipare al dolore per la perdita anche se l’atteggiamento potrebbe anche far pensare ad un danzatore. Un’altra figura maschile al capo del letto pone in essere un gesto di compianto. Sopra la testa della giovane era indicato il nome: Thanaueil.
tarquiniaIl vecchio defunto secondo l’iscrizione si chiamava Thanarseia e la figura femminile potrebbe essere la figlia (e non dovrebbe quindi essere una prefica).
Sulla parete di fondo una scena di danza e di musica: un suonatore di flauto si slancia verso un altro personaggio maschile che agita un vaso potorio (kylix o calice dal fondo piatto) al di sopra della testa e dal quale forse ricade del vino. Tra le due figure un grande cratere sicuramente colmo di vino.
Sulla parete adiacente altri due personaggi maschili si esibiscono in una danza, uno è rappresentato nell’atto di tracannare vino da una coppa, l’altro fa girare una ghirlanda nella mano.
L’ultima parete e priva di pitture. Appese alle pareti vi sono dipinte ghirlande. Sui timpani sono affrescate, rispettivamente, due pantere e due leoni (multicolori) unitamente a due piccioni (azzurri).
tarquiniaUna scena di prothesis si trova raffigurata anche nella tomba del Morente (databile al VI secolo a.C.) sempre a Tarquinia. Sulla parete di sinistra sono raffigurati un defunto disteso su di un letto ed un giovane con un braccio alzato come gesto di compianto.
L’altra tomba tarquiniese del Letto Funebre (della fine della prima metà del V secolo a.C.) sulla parete di fondo presenta invece un letto funebre riccamente adornato ma vuoto con ai lati figure maschili (due) e di una donna in atteggiamento di omaggio e di saluto.
Le pitture della tomba del Morto, pur attribuibili alla fase etrusco-ionica, presentano una marcata caratterizzazione etrusca ispirata a salde tradizioni indigene. Nella scena di prothesis della tomba in oggetto si rinvengono alcune delle peculiarità dell’iconografia etrusca rispetto a quella greca, ad es. uomini in atteggiamento di compianto (piuttosto che di saluto) e le coperte che pendono dai lati del letto.

tarquiniaSulla tomba del morto cfr., tra gli altri:
– Mario Moretti, Pittura etrusca in Tarquinia, Silvana Editoriale D’Arte, 1974, pagg. 76 -78;
– George Dennis, Città e necropoli d’Etruria, edizione italiana a cura di Elisa Chiatti e Silvia Nerucci, nuova Immagine, 2015, Primo Volume, pagg. 441 – 443.

Di seguito le immagini delle copie ad acquarello delle pitture della tomba.

Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com

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