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LECCE: Messo a frutto il progetto LAN-LAB e l’officina multimediale per l’archeologia del paesaggio.

L’applicazione sempre più diffusa delle tecnologie avanzate nell’ambito della ricerca archeologica ha portato recentemente alla realizzazione del progetto LAND-LAB (Laboratorio multimediale di ricerca, formazione e comunicazione sui paesaggi archeologici), frutto della collaborazione tra le Università di Lecce e di Catania e cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Operativo Nazionale 2000-2006 per la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l’alta formazione.

Nel binomio stesso che ne fornisce la denominazione, si possono rintracciare le forti potenzialità dei contenuti, mirati principalmente all’introduzione di innovative tecnologie e metodologie informatiche e telematiche applicate allo studio del territorio.

L’idea progettuale nasce infatti con l’obiettivo primario di supportare la valorizzazione e la fruizione del patrimonio storico, artistico e archeologico di due regioni del Mezzogiorno d’Italia, Puglia e Sicilia, attraverso una rivisitazione in chiave tecnologicamente avanzata, nonché di potenziare le infrastrutture e i servizi per la didattica e la ricerca nel campo dei Beni Culturali e Ambientali.

Il complesso piano di lavoro si articola seguendo diverse linee di attività, in cui confluiscono competenze di tipo umanistico, scientifico e tecnologico. Questo aspetto interdisciplinare caratterizza l’attento lavoro dell’equipe dell’ateneo leccese, esito della collaborazione tra i dipartimenti di Beni Culturali e di Ingegneria dell’Innovazione, e il Coordinamento SIBA, sotto la direzione scientifica del prof. D’Andria e della Dott.ssa Semeraro. In particolare, esso ha previsto l’utilizzo sistematico di metodologie di ricerca innovative, basate sulle tecnologie digitali 2D e 3D e sulla tecnologia GIS (Geographic Information Systems). Ciò ha consentito di realizzare: l’acquisizione digitale di materiale documentario raro e di pregio, di reperti archeologici, di ambienti e strutture architettoniche; l’elaborazione di immagini, il restauro virtuale e la modellazione tridimensionale; la creazione, gestione e pubblicazione dei dati georeferenziati.

L’adozione di questi strumenti informatici e tecnologici non risulta mirata esclusivamente alla ricerca specialistica, ma anche all’ideazione di prodotti definiti “multitarget”, capaci di adattarsi alle diverse tipologie di utenza attraverso la diffusione elettronica dell’informazione.

Allo scopo è stato creato, nel corso del progetto, un Sistema Informativo Multimedia-le Multitarget, che ha portato alla messa a punto del relativo Data Base Multimediale.

Sulla base di questi contenuti è nata la mostra dal titolo “Officina multimediale per l’archeologia del paesaggio”, inaugurata in occasione del workshop finalizzato alla presentazione del progetto LAND-LAB, e che si concluderà il prossimo 31 gennaio.

Il ricco allestimento, apprestato presso il Convento dei Domenicani a Cavallino, seguendo la scia delle tematiche sviluppate in laboratorio nell’ambito del progetto, è dunque incentrato sull’archeologia del paesaggio. Esso rappresenta una interessante fusione tra esigenze di conoscenza ed esigenze di trasmissione della conoscenza stessa, per cui le problematiche di comunicazione visiva dei beni culturali si fanno spazio, prepotentemente, tra le mura del convento, trovando una definizione nelle molteplici installazioni multimediali interattive. Grazie all’utilizzo di tecniche di computer vision e computer graphics, infatti, lo spettatore viene coinvolto in maniera diretta e suggestiva, e proiettato nella dimensione dell’antico, se pur con strumentazioni ed in un contesto del tutto moderni.

Lo scopo principale è infatti la piena e diretta fruibilità dei beni, e agli stessi visitatori di quella che è stata significativamente denominata “officina”, con tanto di tecnici e tecnologie, è concesso di sperimentare reti telematiche e satellitari per la trasmissione dei dati ad alta velocità, usufruendo di tecnologie per la teledidattica, comprese le visite guidate virtuali, supportando così la fruizione a distanza del patrimonio storico salentino.

Una sezione della mostra riguarda infine i metodi di ricostruzione del paesaggio archeologico, con particolare riferimento ad alcune branche interdisciplinari della ricerca archeologica, come l’antropologia, la zooarcheologia e l’archeobotanica.

In questo scenario complesso e ampiamente diversificato le testimonianze del passato restano, come sempre, protagoniste, ma di una sceneggiatura nuova, animata dagli strumenti altamente tecnologici di cui si nutre la nostra contemporaneità.

Autore: Rosy Paticchio

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