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FARA IN SABINA (Ri). Due statue romane del I secolo – uomo e donna – trovate durante scavi.

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Due statue funerarie, una virile, l’altra muliebre, riferibili a uno o più sepolcri della prima età imperiale portati alla luce accanto al tracciato dall’attuale SR 313 Ternana sono state trovate a Passo Corese, in Provincia di Rieti. Le due statue sono state ricoverate presso il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina, ove saranno presto allestite in esposizione dopo i necessari interventi conservativi.
Passo Corese è una frazione di 6 480 abitanti del comune di Fara in Sabina in provincia di Rieti. Le indagini archeologiche si sono svolte come scavi preventivi rispetto alla realizzazione di una grande opera nel campo della logistica. A Fara in Sabina (Rieti), all’interno dell’agglomerato industriale di Passo Corese, sono in corso lavori per Il Polo Logistico, su un’area territoriale di 180 ettari, di cui 120 a destinazione logistica e industriale. Oltre a questi sono previsti 11 ettari fondiari per servizi (attività ricettive, terziario, uffici, attrezzature sportive e ricreative, etc.) e 13 ettari di verde pubblico.
Recenti sondaggi archeologici condotti per conto della nostra Soprintendenza, – affermano la Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti – sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo Alessandro Betori, in un’area al limite della lottizzazione industriale del Polo della Logistica di Passo Corese (Fara in Sabina, RI) in aderenza con la SR 313 Ternana, al principio di via dei Cavalli, hanno messo in luce una notevole presenza archeologica, estesa su un fronte di ca 20 metri in direzione della strada per circa il doppio all’interno del lotto”.
“Si tratta di una sorta di piattaforma in cocciopesto, limitata sul lato lungo orientale da allineamenti di lastre in calcare e probabili fondazioni murarie in tufo. L’ambiente, che risulta danneggiato sull’altro lato dalle arature, doveva essere ripartito in almeno due navate per mezzo di sostegni lignei poggiati su elementi lapidei di recupero. Questo dato, come la presenza di un dolio interrato nei pressi del lastricato sul lato lungo, conferma la funzione utilitaria dell’edificio, il cui alzato, evidentemente in materiale deperibile, risulta completamente mancante. La mancanza di crolli rilevanti delle coperture indizia come anche esse fossero in materiali deperibili, a meno di non pensare a uno smontaggio volto al recupero delle tegole all’atto dell’abbandono”.
“In mancanza di dati stratigrafici probanti e data la recentissima conclusione dello scavo si può solo ipotizzare una datazione in piena età imperiale. Dopo l’abbandono dell’edificio vi furono ammassati materiali di risulta tra i quali spiccano due statue funerarie, una virile, l’altra muliebre, riferibili a uno o più sepolcri della prima età imperiale esistente lungo la viabilità ripercorsa dall’attuale SR 313 Ternana. Le due statue sono state ricoverate presso il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina, ove saranno presto allestite in esposizione dopo i necessari interventi conservativi”.

Fonte: www.stilearte.it, 4 mar 2022

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