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COMACCHIO (Fe). Riscoperto tesoro archeologico.

Risale a ieri la scoperta archeologica, probabilmente di una chiesa paleocristiana, in Valle Ponti, sul cosiddetto Baro Lungo, ma ciò che può sembrare una scoperta eccezionale per alcuni, non meraviglia lo scopritore ufficiale della Nave Romana Antonio Felletti Virgili: “Mio padre, ispettore onorario dell’allora Soprintendenza alle Belle arti mi riferii a più riprese di questo rinvenimento, avvenuto nel 1934, quando erano in pieno svolgimento le campagne di scavo della necropoli greco-etrusca di valle Trebba”.
Il ritrovamento è stato fatto a poca distanza dal luogo in cui, negli anni ’80, è stata rinvenuta la nave romana di epoca augustea. I reperti, vista la presenza di sepolture all’interno del perimetro murato, hanno subito fatto pensare ad un luogo di culto, di cui però ancora non si conosce la reale dimensione. Gli archeologi sono già al lavoro e pare addirittura che all’interno della presunta chiesa sia stato rinvenuto un altare, oltre a diversi scheletri integri tra le sepolture e tracce di abitazioni tutto intorno.
Purtroppo nel 1934, come racconta Virgili, “l’interesse degli archeologi era ben altro e la pieve che mio padre riconobbe in quella di Santa Maria in Auregario, fu ricoperta. Nel tempo le pareti ed altre suppellettili furono trafugate e oggi, purtroppo, rimangono soltanto le fondazioni”.
A testimonianza di ciò, Virgili riporta un ricordo che il padre era solito raccontargli: “quegli anni, i bambini, trovandosi alle prese con i numerosi teschi, custoditi nei sepolcri all’interno e all’esterno della chiesa, ci giocavano come se fossero dei palloni. Papà parlava di oltre 300 tombe”.
Lo studioso monsignor Antonio Samaritani non si sbilancia più di tanto e, in merito all’identificazione del sito come a quello di una chiesa dedicata a Santa Maria in Auregario, dice che potrebbe essere verosimile, pur essendo “una entità distinta da Santa Maria in Aula Regia”.
Inoltre Samaritani sottolinea la differenza nella nomenclatura tra pieve e monastero: “La pieve era l’unico edificio religioso ad avere la cura delle anime, mentre il monastero non era soltanto un luogo di monaci”.
Gli archeologi sono oggi impegnati in una fase di accertamento e stanno seguendo i lavori di costruzione di una conduttura di gas che dovrebbe proprio segare la chiesa.

Fonte: Estense.com, 04/08/2011

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