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CIVIDALE (Ud). Scoperte 5 tombe longobarde del VI secolo.

Cinque sepolture di epoca longobarda e un prezioso vaso blu con filamenti in pasta vitrea sono affiorati dal terreno durante le operazioni di scavo realizzate a Cividale in località Gallo. La significativa scoperta annunciata dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia giulia arricchisce il già cospicuo numero di ritrovamenti risalenti al VI secolo d.C. che fa capo a quell’area.
Sono stati, occasionalmente, i lavori di risistemazione di una rotonda in località Gallo a Cividale, recentemente conclusi, a portare alla luce parte di un ampio sepolcreto di età longobarda, già noto per una serie di rinvenimenti sporadici effettuati nel 1821, nel 1908 e anche tra il 1949 e il 1951, quando, durante l’e dificazione dei caseggiati al limite sud-est dell’attuale rotonda, furono rinvenute diciassette tombe orientate a est-ovest e pertinenti a individui con un ricco corredo, databili alla seconda metà del VI secolo dopo Cristo.
Le indagini archeologiche condotte nel 2008 e nel 2010, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza regionale per i Beni archeologici e finanziate dal Comune di Cividale, hanno seguito progressivamente i lavori di sistemazione della rotonda e della viabilità ad essa adiacente. Dal sondaggio nell’area occidentale sono emerse cinque sepolture disposte in file parallele orientate est-ovest, purtroppo gravemente compromesse dalla posa di infrastrutture moderne, ma anche da sbancamenti effettuati nel XIX secolo in concomitanza alla creazione della viabilità esistente.
Il rinvenimento, ai piedi di una delle sepolture, di un vaso in vetro blu con filamenti in pasta vitrea bianca, un manufatto di lusso databile agli inizi del VII secolo, indica che alcune di queste tombe dovevano appartenere ad individui di rango e che le stesse siano state, presumibilmente, depredate in passato dei loro ricchi corredi.
Il prezioso oggetto trova confronti con un analogo esemplare di una tomba rinvenuta in passato nei pressi della stazione ferroviaria. È noto, infatti, che in età longobarda la zona funeraria in questione si estendeva su un’ampia fascia che andava dalla località Gallo alla zona di San Giovanni, passando attraverso l’attuale stazione ferroviaria.
Il sepolcreto accoglieva anche individui di ceto più modesto.

Fonte: Messaggero Veneto, 21-05-2010

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