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AOSTA. Ha aperto il nuovo parco archeologico.

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E’ tornata ad essere visitabile (chiusa al pubblico dal marzo 2022, ndr) dopo un’operazione di rinnovamento e riallestimento, l’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, una delle più interessanti e ricche d’Europa.
Sei millenni di storia sono riassunti in un’area di circa un ettaro, coperta dalla grande struttura realizzata a protezione degli scavi: è uno dei rarissimi siti a presentare, nello stesso luogo, sia i monumenti originali che il museo. Durante recentissimi scavi sono emerse orme umane: i nostri passi affiancano a poca distanza quelli dei nostri antenati, in una sovrapposizione tra passato e presente.
Il nuovo allestimento si presenta a partire dall’ingresso, che è stato spostato all’angolo tra corso Saint-Martin-de-Corléans e via Italo Mus. Si accede così ad uno spazio protetto da una grande vetrata, immerso in una luce soffusa. Un corridoio, la Rampa del Tempo, permette di compiere un viaggio a ritroso nei secoli arricchito da elementi tridimensionali: si scende fino a 6000 anni fa, a sei metri di profondità. La vista si spalanca poi sull’area coperta, una grande “navata” che custodisce le strutture preistoriche, datate dalla fine del Neolitico all’età del Bronzo Antico.
Nel piano seminterrato si ammirano i risultati di uno scavo iniziato più di cinquant’anni fa nel 1969, che ha portato alla luce testimonianze intatte di un passato ancora avvolto nel mistero. A fianco si apre una “Sala immersiva”, sulle cui pareti curve sono proiettate delle immagini che illustrano con chiarezza la successione delle fasi archeologiche. Allo stesso livello si trova la “Sala civica” attrezzata per ospitare conferenze e incontri.
L’itinerario prosegue soffermandosi su pali di legno e lastre litiche, fino ad arrivare nella “Grande Sala delle stele”, con decine di sculture antropomorfe di pietra che riproducono uomini e donne con abbigliamento, ornamenti, armi.
Il percorso attraversa poi la fase di transizione tra età del Rame ed età del Bronzo, all’inizio del II millennio a.C, sfociando in una sala dedicata alla Protostoria. Il simbolo di questa trasformazione è il grande tumulo funerario che per la prima volta si può ammirare con il suo piano di calpestio originale.
Salendo di livello si entra nell’epoca romana. Una prima sezione è dedicata all’insediamento rustico: è l’occasione per scoprire temi e reperti legati alla vita quotidiana ai tempi di Augusta Praetoria, l’antica Aosta. Una seconda sezione permette di visitare le necropoli scavate nel corso degli anni lungo la strada, sotto la chiesa parrocchiale e l’asilo: quasi 20 tombe caratterizzate da ricchissimi corredi.
Conclude il percorso la sezione medievale: in quest’epoca l’area di Saint-Martin-de-Corléans presentava varie strutture che gravitavano intorno alla piccola chiesa locale, citata in una bolla papale del 1176.
“L’Area megalitica di Aosta è un sito la cui rilevanza storico-archeologica è senza dubbio proporzionale al notevole impegno profuso negli anni da diverse figure professionali per conoscerlo, studiarlo, tutelarlo, valorizzarlo e renderlo fruibile.
“La grandiosità e la ricchezza di un sito come l’Area megalitica fanno di Aosta una capitale del megalitismo europeo” – sottolinea Jean-Pierre Guichardaz, Assessore regionale per i Beni e le Attività culturali, precisa Guichardaz, rispondendo ad una interpellanza, che “i costi totali, comprensivi di Iva, finora sostenuti dall’amministrazione regionale per la progettazione, la direzione lavori, i collaudi, la realizzazione della struttura architettonica e degli impianti generali, nonché per la musealizzazione dell’area nord del sito, ammontano a circa 46 milioni di euro”. I costi sono stati in parte coperti grazie ai fondi europei.

Fonte: www.quotidianoarte.com, 27 ogg 2023

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