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VENEZIA: IL GRAFFITO DI UNA GALEA SULLA GALEA SOMMERSA

Le ricerche nello scavo di San Marco in Boccalama continuano a riservare sorprese. Su una delle tavole del fasciame interno della galea trecentesca sono infatti emersi alcuni segni incisi con una lama e raffiguranti tre remi per banco. Si tratta dell’unica raffigurazione trecentesca di una galea, per di più con una particolarità, dal momento che riproduce un tipo di timone (quello assiale), a quell’epoca diffuso nel nord Europa ma che si credeva non fosse giunto nel Mediterraneo. Ricordiamo che la galea citata appartiene alle due imbarcazioni (l’altra è la rascona cinquecentesca da trasporto a fondo piatto) individuate tra il 1996 e il 1997 nella laguna di Venezia . Le due imbarcazioni furono poi utilizzate – dopo la loro dismissione dalla navigazione – per creare una barriera con pali perimetrali infissi nella laguna per difendere l’isola di San Marco in Boccalama, dove c’era un monastero. Il monastero, abbandonato dai monaci intorno al 1300 e utilizzato poi come cimitero durante la peste del 1348, si inabissò di 2 metri sotto il pelo dell’acqua a causa dello sprofondamento del suolo della laguna e contemporaneamente dell’innalzamento del livello del mare. Dopo una serie di indagini subacquee sulle imbarcazioni e sul manufatto in cui sono state inserite, l’area su cui giacciono le navi, ma anche l’intera isola di San Marco in Boccalama, sono state isolate con un sistema di paratie e quindi fatte emergere dall’acqua per studi ancor piu’ approfonditi. Uno studio rapido però a causa dei rischi di rovinare i relitti con un’esposizione troppo prolungata ma anche dei costi di un’operazione di tutela, recupero, restauro e valorizzazione. Il progetto di rilevazioni sui relitti di Boccalama e’ il primo in Italia a prevedere la messa in asciutto di una vasta area sommersa per lo studio delle sue antiche sembianze. Analoghe operazioni, ma di minore entita’, sono state condotte soltanto da archeologi danesi su relitti vichinghi.
Cronologia: Arch. Medievale

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