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U.S.A. L’evoluzione del volto dagli ominidi all’uomo moderno.

La vistosa riduzione delle dimensioni dell’arcata sopraccigliare negli esseri umani moderni rispetto agli ominidi arcaici sarebbe legata allo sviluppo di una vita sociale più articolata: la maggiore mobilità delle sopracciglia permessa dall’appiattimento dell’arcata consente infatti di comunicare gli stati emotivi in modo molto più sottile. E’ questa la conclusione a cui sono giunti ricercatori dell’Università di New York e dell’Università dell’Algarve a Faro, in Portogallo, che illustrano la loro ricerca su “Nature Ecology & Evolution”.
Per spiegare la vistosa differenza fra l’arcata sopraccigliare di Homo sapiens e quella dei suoi predecessori sono state avanzate delle ipotesi di tipo funzionale. Secondo una di queste, un’arcata massiccia avrebbe avuto un ruolo di protezione del cranio dai possibili danni dovuti a una masticazione con mascelle potenti come quelle degli antichi ominidi. Secondo un’altra, invece, avrebbe risolto i problemi di volumetria facciale dovuti a differenze di crescita e di velocità di crescita delle strutture ossee della calotta cranica e del viso.
ominidi 2Ricardo Miguel Godinho e colleghi hanno scannerizzato e creato un modello 3D del cranio fossile chiamato Kabwe 1. Appartenuto a un Homo heidelbergensis, una specie vissuta tra 600.000 e 200.000 anni fa, il cranio è considerato un reperto di riferimento per lo studio di tutti i fossili di ominide risalenti al Pleistocene medio.
Grazie al modello 3D i ricercatori hanno potuto condurre una serie di esperimenti virtuali – come prove di carico che simulavano il trasferimento delle forze sviluppate dal morso sull’arcata sopraccigliare – sia sul cranio originale sia su sue versioni modificate nell’arcata.
I risultati ottenuti hanno mostrato che le dimensioni dell’arcata sopraccigliare di Kabwe 1 erano decisamente superiori a quelle richieste dalle due ipotesi funzionali. I ricercatori hanno quindi ipotizzato una spiegazione differente. In molti primati le arcate sopraccigliari segnalano nei maschi dominanza sociale e aggressività, una funzione che secondo gli autori potrebbero aver avuto anche negli ominidi più antichi.
Poi, via via che gli esseri umani diventavano più sociali, l’appiattimento dell’arcata ha permesso lo sviluppo di sopracciglia più visibili e mobili, in grado di esprimere una gamma di segnali più raffinata.
“Gli esseri umani moderni sono l’ultimo ominide sopravvissuto, e questo ha molto a che fare con la nostra capacità di creare grandi reti sociali”, ha osservato Penny Spikins, coautrice dello studio. “I movimenti delle sopracciglia ci permettono di esprimere emozioni complesse e di percepire le emozioni degli altri. Piccoli movimenti delle sopracciglia sono anche un elemento chiave per identificare l’affidabilità e l’inganno. E’ stato anche dimostrato che le persone che hanno usato il botox, che limita il movimento delle sopracciglia, sono meno in grado di empatizzare e di identificarsi con le emozioni degli altri.”

Fonte: www.lescienze.it, 10 apr 2018

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