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TORINO. Lo spettacolo della natura. Storie di scienza e di mondi da conservare.

MAR 1595

MAR 1595Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino apre “Lo spettacolo della natura. Storie di scienza e di mondi da conservare”, nuova esposizione permanente situata negli spazi della crociera inferiore del seicentesco palazzo, già sede dell’ospedale San Giovanni Battista, opera di Amedeo di Castellamonte.
L’esposizione racconta la straordinaria diversità del mondo naturale e il modo in cui questa si esprime in un’innumerevole varietà di forme e strutture, suoni e colori, comportamenti e adattamenti che da sempre suscitano infinita meraviglia e curiosità.
Il desiderio di esplorare tale diversità è insito nell’uomo e si è concretizzato, nel corso dei secoli, in letture e interpretazioni differenti del mondo naturale. Oggi, la vitalità della ricerca continua ad alimentare le conoscenze della natura e costituisce la base per progetti e azioni di tutela di specie e ambienti naturali, di cui i musei sono tra i principali attori. Fra questi il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN), che dal 1978 custodisce nelle sue collezioni di Botanica, Entomologia, Mineralogia-Petrografia-Geologia, Paleontologia e Zoologia un patrimonio di oltre 6.000.000 di reperti formato dalle antiche collezioni universitarie torinesi e da esemplari acquisiti dalla Regione Piemonte.
Tali collezioni, insieme al bagaglio di conoscenze e ai più attuali interventi di conservazione, sono il cuore de Lo spettacolo della natura. Caratterizzato da un suggestivo allestimento interattivo e multimediale, questo nuovo percorso arricchisce il dialogo tra il Museo e la comunità offrendo uno spazio immersivo dove bambini e adulti, appassionati e specialisti, possono scoprire, divertendosi, i tanti segreti della natura.
MAR 0613Il percorso espositivo si sviluppa su una superficie di circa 2.000 metri quadrati articolata in tre macro-aree.
La prima, “La diversità della natura”, è una sorta di moderna Wunderkammer attraversata da un imponente nastro rosso, elemento scenografico e strutturale che accoglie rari reperti del museo.
Qui la visita si apre sui minerali, in mostra alcuni splendidi esemplari di quarzo che fanno parte della collezione di mineralogia e petrografia del museo, ancora oggi una delle raccolte più prestigiose d’Europa.  
A seguire, una piccola foresta di cilindri e lastre trasparenti accolgono tronchi di sughera, di palma, di fusti legnosi di bambù dorato, e ancora fiori, foglie e rami come in un grande stupefacente erbario.
Il nastro rosso conclude il suo cammino con la zoologia: uno spazio dove convivono pacificamente l’inoffensiva testuggine e il lupo, insidiosi rettili, l’alce e la tigre.
Sullo sfondo della prima sala spicca una parete in resina che mostra la sequenza stratigrafica dal Pliocene al Pleistocene dell’area astigiana. Questa ricostruzione ci racconta in un colpo d’occhio la sua evoluzione ripercorrendo 5 milioni di anni. Scopriamo così che un mare caldo in cui nuotavano cetacei e sirenidi ricopriva la Pianura Padana.
“Adattamenti ed evoluzione” è il tema sviluppato nella seconda macro-area, composta da due sezioni che ci fanno scoprire i meccanismi che danno origine alla diversità della vita.
Nella prima sezione un posto d’onore spetta a Charles Darwin, ai suoi lunghi viaggi intorno al mondo da cui ricavò le osservazioni, che servirono a sostanziare la sua teoria dell’evoluzione, raccolte nel fondamentale testo  “Sull’origine delle specie per mezzo della selezione naturale”.
Pubblicato il 24 novembre 1859 a Londra, autentico best seller dell’epoca, vendette 1250 copie nello stesso giorno. Alcuni anni dopo, nel 1864, il naturalista piemontese Michele Lessona, curò per la UTET l’edizione completa in lingua italiana delle opere darwiniane: Copia originale di alcuni di questi volumi  sono visibili in mostra: Sulla origine delle specie per mezzo della selezione naturale, Viaggio di un naturalista intorno al mondo, L’espressione dei sentimenti nell’uomo e negli animali.
La seconda sezione è dedicata soprattutto alle ricerche e ai grandi scienziati che hanno reso possibili le più grandi scoperte del XX secolo. Da Gregor Mendel, lo studioso Ceco che per primo intuì la trasmissione dei caratteri ereditari, fondamento della genetica, fino a James Dewey Watson, il premio Nobel che, assieme ad altri scienziati, scoprì la struttura del DNA.
Nella terza macro-area, “Le foreste del Madagascar”, si esplorano, al livello del terreno e delle “canopie”, le relazioni tra gli organismi viventi e  l’ambiente nella foresta pluviale del Madagascar, campo di ricerca del Museo.
Le canopie realizzate in poliuretano sono opera dell’artista torinese Piero Gilardi.
L’allestimento, attraverso rari reperti museali, exhibit interattivi e multimediali, ricostruzioni scenografiche di ambienti e un tocco d’arte, fornisce le chiavi per comprendere il mondo naturale raccontando, al tempo stesso, il lavoro del Museo: un “archivio” della biodiversità, una miniera di dati per studiare la natura e contribuire alla salvaguardia degli ambienti.
Il progetto intende avvicinare il pubblico in modo innovativo, comunicare le riflessioni più significative nell’ambito delle scienze naturali e le modalità d’esplorazione della natura nella sua straordinaria diversità, attraverso un allestimento che pone al centro il visitatore, sostituendo l’osservazione con la partecipazione e restituendo ai cittadini il patrimonio del Museo, in uno spazio di dialogo con la comunità.  

PROGETTAZIONE E DIREZIONE SCIENTIFICA
Progettazione e allestimento sono stati affidati ad un gruppo di aziende ed esperti, selezionati con una gara europea, coordinato dalla Società Euphon Communication S.p.A. e composto da: Unicity S.p.A. – Roma | Space S.p.A. – Prato | Città della Scienza S.p.A. – Napoli | Cinecittà Studios S.p.A., Roma | Kopa Engineering S.p.A., Torino.
L’ideazione e la direzione del progetto scientifico sono state svolte da Giorgio Celli, il noto  etologo, scrittore e divulgatore scientifico italiano scomparso nel giugno del 2011.
Le sue idee e indicazioni sono state sviluppate da un team di progettisti esperti in museografia e museologia, supportato dal personale tecnico e scientifico del Museo e da collaboratori esterni.

Info:
Dal 9 marzo il nuovo allestimento permanente del MRSN sarà aperto al pubblico con obbligo di prenotazione. Questa sarà tuttavia una fase transitoria a cui seguirà l’apertura libera al pubblico.
Le prenotazioni vengono raccolte dalla sezione didattica che organizza le visite guidate per gruppi.
Fino a 3 anni di età ingresso e visita guidata sono gratuiti – dai 4 ai 12 anni il costo è di 3 euro – dai 13 anni è 5 euro. Le scolaresche pagano 30 euro.
Tel. + 39 011 4326307-6334-6337  – didattica.mrsn@regione.piemonte.it

Video Nuovo Allestimento  http://youtu.be/cfya4a0PNxk

Ufficio Comunicazione MRSN comunicazione.mrsn@regione.piemonte.it
Giuseppe Misuraca  tel. +39 011 432.6311  +39 335 1817753
Elvira Radeschi        tel. +39 011 432.5189

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