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TEANO (Ce). Alla luce il Tempio di Apollo sotto il Teatro Romano.

Sotto una quantità indeterminata di terreno e detriti di varia natura (pure questi ritenuti archeologicamente interessanti) il Teatro Romano di Teanum Sidicinum gelosamente custodiva, con rara integrità, un’altra testimonianza del glorioso passato del territorio sidicino: il Tempio di Apollo.
I saggi preliminari e i reperti rivenuti casualmente dagli agricoltori del posto nel corso degli anni lo lasciava solo velatamente supporre.
Negli ambienti ufficiali, tra gli esperti, non aleggiava alcuna sicurezza o asserzione che potesse dare il destro a qualche azzardo scientifico. Solo oggi, studiosi e archeologi possono parlare con dovizia di particolari del nuovo tesoro dell’Umanità emerso da quello scrigno di prove sicure del passato costituito dal Teatro Romano di Teano.
Teatro che proprio grazie all’integrità delle strutture sceniche, sfuggite al cannibalismo edile perpetrato fino al XIII secolo, è stato di recente riconosciuto da esperti d’indiscussa fama nella «Carta di Siracusa» (documento archeologico di valore internazionale) come «tra i più grandi se non addirittura il più importante dei teatri antichi del Mediterraneo».
Si amplia così la visuale, salvo ulteriori felici e benaccette sorprese, dell’intera superficie del Teatro. Ora con una sola occhiata è possibile scorgere la cavea dalle caratteristiche arcate sovrapposte all’edificio scenico e il terrazzo che prelude proprio al riemerso tempio risalente, secondo le prime stime, agli inizi del II secolo a.C. e dedicato ad Apollo. dio della medicina, della musica e della profezia venerato anche in epoca romana.
«L’edificio è stato messo in luce grazie alla campagna di scavo che sta per concludersi proprio in questi giorni», come tiene a precisare Francesco Sirano, direttore dell’Ufficio Archeologico di Teano, responsabile del Museo e autore dell’ultima e più recente «Guida al Museo».
Al momento il sito è sbarrato per consentire ai tecnici l’allestimento dei luoghi che secondo programma saranno concessi alla definitiva pubblica fruizione, anche se la data resta ancora da definire (si pensa agli inizi di ottobre).


Fonte: Archemail Newsletter 18/04/2008
Cronologia: Arch. Romana

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