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ROMA. Lorium, la piccola Pompei.

A scoprirlo, come spesso accade, sono stati i “tombaroli”. I loro metal detector, usati per ricerca di monili e monete antiche, hanno individuato l’estate scorsa in una tenuta agricola comunale a Castel di Guido, sulla via Aurelia, l’impianto termale di una villa romana di grandi dimensioni risalente al II-III secolo d.C., dalla tarda età repubblicana alla prima età imperiale, composta da sei ambienti dei quali due già interamente scavati, il “calidarium” e il “frigidarium” a pianta quadrata e pavimento realizzato con uno splendido mosaico.
Una scoperta sensazionale, in località Olivella, in una zona dove, secondo la cartografia antica e la Tabula Peutingeriana, sarebbe sorto il borgo di Lorium, la “piccola Pompei”, prima stazione di posta al XII miglio dell’Aurelia ed esclusivo luogo di villeggiatura dove venne educato da bambino l’imperatore Antonino Pio, che morì sempre lì nell’anno 161, apprezzata anche da Adriano e Marco Aurelio.
La notizia della scoperta della villa a Olivella, tuttavia, è stata tenuta nascosta fino a ieri. A divulgarla, durante un incontro a Palazzo Massimo, è stato il soprintendente archeologico Angelo Bottini insieme ai finanzieri del comando provinciale, coordinati dal colonnello Giuseppe Zafarana.
I “tombaroli” non si erano resi conto di essere finiti nel mirino della guardia di finanza, impegnata nel controllo del territorio nella zona di Castel di Guido e della via Aurelia, un’area verde che, secondo gli studiosi a tutt’oggi nasconderebbe molti tesori nella vegetazione che sono spesso preda di ladri di reperti. Due “tombaroli” infatti sono stati sorpresi dai finanzieri con i metal detector ancora in mano su un terreno dove erano già state scavate una decina di profonde buche e alcuni cunicoli sostenuti da tubi di ferro. A guidare gli investigatori sulle tracce dei ladri è stato anche il ritrovamento di una moneta d’argento della gens Claudia del valore di 10 mila euro e di altre 100 monete di bronzo, mentre altri reperti sono stati recuperati a casa dei due, poi denunciati all’autorità giudiziaria. Sempre secondo gli studiosi il complesso dell’Olivella, che sorgerebbe a una quarantina di metri dall’impianto termale e a sei metri sotto terra, costituirebbe il terzo polo insieme con altre due ville scoperte nei giorni scorsi, al monte delle Colonnacce e al monte Aurelio.

La soprintendenza archeologica ha stanziato 30 mila euro per consentire nei prossimi mesi, forse a luglio, di proseguire gli scavi per portare alla luce la terza villa in collaborazione con gli studenti di Topografia Antica dell’Università “La Sapienza”.

“La zona ha un valore ambientale indiscutibile – ha concluso Bottini – speriamo di poter trovare in tempi brevi anche la villa imperiale di Antonino Pio”.


Fonte: Corriere della Sera 13/03/2007
Autore: Rinaldo Frignani
Cronologia: Arch. Romana

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